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FuoriSalone 2021, Marsanich (Eni): “Attraverso il design possiamo aumentare la riflessione sull’importanza della decarbonizzazione”

L'Head of REDD+ and Africa Program Initiatives dell'azienda spiega l'installazione e gli obiettivi di Eni per la lotta alla deforestazione

04 Settembre 2021

“Natural Capital è un’istallazione che vuole secondo me vuole aprire un dialogo- racconta a Il Giornale d’Italia Andrea Marsanich Head of REDD+ and Africa Program Initiatives di Eni – queste sfere rappresentano la singola CO2 che ogni singola specie vegetale è capace di catturare,  immagazzinare e stoccare nel corso della propria vita. Siccome Eni è molto impegnata nella lotta alla deforestazione queste bolle rappresentano il rischio a cui si va incontro in caso di deforestazione, quindi per noi questo elemento attraverso il design di permette di aumentare la riflessione sull’importanza della decarbonizzazione. Eni è partner di Interni in queste iniziative dal 2018, siamo co-producer, abbiamo approfittato di queste occasioni per cercare di affrontare temi che per noi sono importanti nella strategia dello sviluppo sostenibile. Nel 2018 abbiamo parlato di smart house con Eni Gas e Luce, nel 2019 abbiamo affrontato il tema dell’economia circolare e quest’anno presentiamo il nostro impegno nella lotta alla deforestazioni".

"Noi abbiamo un obiettivo di decarbonizzazione che va ben oltre l’impegno nelle foreste- continua Marsanich- noi ci siamo dati come obiettivo di diventare una società con emissioni nette 0 nel 2050 e lo facciamo con tecnologia rinnovabili con tutti gli accorgimenti e le tecnologie che sono disponibili. A complemento la lotta alla deforestazione per noi ci permette di compensare quelle emissioni che sono altrimenti non abbattibili con le tecnologie disponibili. E quindi noi ci impegniamo soprattutto in area tropicale in paesi in via di sviluppo a lottare contro la deforestazione che è tra le prime cause dell’aumento di gas effetto serra”.

E sul progetto REDD+ Marsanich risponde: “Lo schema REDD+ è stato definito nell’ambito della convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite e accanto all’azione di protezione della foreste sia accompagna sempre ad un programma di sviluppo delle comunità locali che possa beneficiare del mantenimento della foresta. Di fatto sono le comunità che sono le proprietarie e i guardiani delle foreste che noi andiamo a proteggere, con loro costruiamo tutto il progetto. Il legame tra natura e comunità è molto stretto e sappiamo che le minacce, soprattutto in area tropicale sono date soprattutto dall’attività antropica, in particolare partiche agricole non sostenibili o l’utilizzo e la bio-massa in maniera non sostenibile e l’urbanizzazione. Noi cerchiamo di fornire attraverso questi progetti dei percorsi di sviluppo agricolo o agro-forestale che beneficino della foresta e quindi aumentiamo le capacità di reddito, le disponibilità delle comunità attraverso le conservation fisc queste comunità possono aumentare le classi scolastiche, i pozzi per acqua potabile e i sistemi di salute pubblica e in contemporanea garantire che queste foreste non vengano degradate.”

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