L’opera è stata introdotta e narrata da Amandine Lepoutre insieme al Presidente e Ceo THSN, rispettivamente Gabriele Galateri di Genola e Emma Ursich, anche alla presenza di ONG e rifugiati ritratti nelle immagini.
La collaborazione con The human Safety Net è orientata al sostegno delle persone più vulnerabili, in particolare grazie al programma, lanciato da THSN nel 2017, "Per i Rifugiati" , un punto d'incontro volto a promuovere l’integrazione dei profughi con l’imprenditorialità e la formazione professionale.

Emma Ursich da dx e Amandine Lepoutre al centro con la moderatrice a sx. Ph. Alessandra Basile
DREAMS IN TRANSIT: L'ESSENZA
Cosa ne è dei sogni quando si lascia la propria terra d’origine? Cosa accade ai ricordi, alle lingue, ai legami, quando si è gettati nell’incertezza dello sradicamento?
La mostra esplora lo stato di sospensione che segue l’esilio: un momento fragile tra un passato che svanisce e un futuro ancora da ricostruire. Tra migrazione e ricostruzione, gli artisti qui riuniti tracciano i contorni di un immaginario in movimento — dove la memoria dialoga con l’attesa e i confini si spostano al ritmo della speranza.
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Ph. Alessandra Basile
Dreams in Transit disegna una cartografia sensibile dello sradicamento. Qui, l’esilio non è solo assenza o rottura — diventa una sostanza viva, uno stato di trasformazione in cui memoria e immaginazione modellano nuovi territori. Ogni opera riecheggia la traccia di quel passaggio: uno spazio intermedio in cui l’identità trema, si ridefinisce e si reinventa.Tra deriva e radicamento, tra ricordo e proiezione, questi artisti ci invitano a ripensare l’esilio non come perdita, ma come processo di metamorfosi. I confini diventano fluidi, le lingue si intrecciano, gli affetti assumono nuove forme. Ciò che lasciamo continua a vivere dentro di noi. Queste opere ci ricordano che l’esilio non è solo geografico — è anche un attraversamento intimo, una ricerca di senso e appartenenza che si svolge negli spazi tra il visibile e l’invisibile, tra il reale e l’immaginato
Dreams in Transit_Ange Leccia-Fonte/credits: The Human Safety Net
DREAMS IN TRANSIT: GLI ARTISTI E LORO OPERE
Ange Leccia è un artista e regista nato in Corsica nel 1952. Formatosi in arti visive alla Sorbona, è stato residente a Villa Medici (1981–1983). Il suo lavoro fonde installazione, video e cinema sperimentale. Hadiretto il Padiglione del Palais de Tokyo (2000–2017). Esposto a livello internazionale (Centre Pompidou, Guggenheim, Biennale di Venezia), ha creato un’opera ispirata a Monet nel 2022 e un film selezionato a Cannes.
Ange Leccia presenta un incontro poetico tra mondi attraverso Globes Terrestres: sfere luminose e fluttuanti, familiari e sfuggenti al tempo stesso. Galleggiano liberamente, sfuggendo alla solitudine. Questa costellazione di pianeti racconta un mondo ricomposto, con cartografie fluide che si fondono, si sostengono esi riflettono a vicenda. Possono simboleggiare, nelle sue parole, “il salvagente dell’umanità”: terre illuminate e interconnesse. Tutti apparteniamo a questa realtà condivisa.

Dreams in Transit_Ange Leccia-Fonte/credits: The Human Safety Net
Leila Alaoui (1982–2016) è stata una fotografa e video-artista franco-marocchina. Formata in fotografia a New York, ha esplorato temi di identità, migrazione e culture mediterranee. Il suo lavoro, al crocevia tra documentario e arte contemporanea, è stato esposto in tutto il mondo. È stata uccisa in un attacco nel2016 in Burkina Faso; il suo lascito vive attraverso una fondazione a lei dedicata.
Di fronte, Natreen, una serie di fotografie di Leila Aloui che documentano i rifugiati siriani in Libano, in fuga da guerra e instabilità. Attraverso ritratti intimi e potenti, Leila cattura l’attesa e la speranza di chi cerca un futuro migliore. Ogni immagine rivela la dignità e la resilienza di individui che affrontano l’ignoto. Con uno sguardo profondamente umanista, restituisce identità e visibilità a vite troppo spesso ridotte al silenzio o alle statistiche.

Dreams in Transit_Leila Aloui-Fonte/credits: The Human Safety Net
Sarah Makharine è una fotografa e artista sonora formata alla scuola Kourtrajmé (2020–2021). Il suo lavoro si concentra su corpi marginalizzati e invisibili attraverso installazioni e ritratti. Espone in Francia e collabora con istituzioni; le sue opere poetiche e socialmente impegnate sfidano la nostra percezione dell’alterità e del corpo.
Accanto alla Alaoui, Sarah Makharine ci immerge in un paesaggio sonoro onirico, tessuto con le voci di chi ha lasciato la propria terra. La sua opera sonora, Échos, raccoglie frammenti di sogni — storie di deriva e ricostruzione. Terre perdute riappaiono, i mari si ritirano, e nuovi orizzonti emergono. Qui, i sogni diventano rifugio, spazio di resistenza e trasformazione. Su un telone stampato, una bambina riposa tra le braccia della madre, trasportata con fiducia. Il suo sguardo, però, si sofferma dietro — oltre la spalla della madre, verso il passato, l’identità, il luogo a cui appartenevano. Verso qualcos’altro. Verso qui.
Dreams in Transit_Lorraine de Sagazan e Anouk Maugein-Fonte/credits: The Human Safety Net
Lorraine de Sagazan è una regista teatrale e artista visiva. Formata in filosofia e recitazione, ha adattato classici (Ibsen, Čechov) prima di creare opere basate su testimonianze. Residente a Villa Medici nel 2022, lavora tra finzione e realtà. Nel 2024, presenta Léviathan ad Avignone e Le Silence alla Comédie-Française.
Anouk Maugein progetta scenografie e installazioni simboliche. Collabora con numerosi registi, tra cui Lorraine de Sagazan. Nel 2023, ha creato Monte di pietà (Villa Medici, Collection Lambert, Biennale diLione). Nel 2024, ha curato anche le scenografie di Le Silence e Léviathan, e ha collaborato con Clément Rosenberg.
Poco distante dalla Leccia, si erge una Torre di Babele — un monumento fragile costruito con lenzuola bianche da Lorraine de Sagazan e Anouk Maugein. Evoca il racconto del dopo-esilio: il destino di chi attraversa il mare per ritrovarsi, spesso, in hotel o al servizio domestico. Questi lenzuoli diventano un linguaggio universale.

Dreams in Transit-Fonte/credits: The Human Safety Net
CONCLUSIONE
Dreams in Transit è un progetto ampio, un percorso che unisce tutti nel sogno comune di inclusione e integrazione sociale e lo fa insieme all’installazione, ossia al grande tableau fotografico volto a restituire visibilità agli invisibili della società.
La mostra collettiva interna alla THSN continua: inaugurata lo scorso 8 maggio, in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025, sarà visitabile fino al 15 marzo 2026.
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Dreams in Transit c/o The Human Safety Net, Venezia. Ph. Alessandra Basile