10 Giugno 2025
Il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, parte del potenziamento della linea Palermo-Messina, ha rappresentato un’importante occasione di ricerca archeologica, in particolare per quanto riguarda l'antica città di Himera.
Fondata nel 648 a.C. da coloni greci, Himera fu teatro di grandi eventi storici, tra cui le battaglie del 480 e del 409 a.C., destinate a segnare profondamente la storia della Sicilia antica. In modo particolare la vittoria cartaginese del 409 a.C. decretò la fine della colonia greca. Di queste epiche battaglie gli scavi di Himera hanno restituito un’eccezionale documentazione con la scoperta delle tombe dei soldati, dei cavalli e dei cittadini morti nella strage del 409 a.C. e delle armi impiegate negli scontri.
L’identificazione del sito della colonia risale al 1573 quando l’umanista Claudio Mario Arezzo indicò nei resti, sulle colline soprastanti la piana costiera di Buonfornello, l’antica colonia di Himera. Soltanto tra il 1927 e il 1929 iniziarono le indagini archeologiche con lo scavo nella necropoli orientale e nel tempio dorico della Vittoria. Dal 1962 ad oggi gli scavi, proseguiti grazie all’impegno della Soprintendenza di Palermo e delle Università di Palermo e di Berna, hanno consentito di fissare i limiti della città, mettendo in luce ampie porzioni dell’abitato e di un grande quartiere “portuale” extraurbano, il grande santuario di Atena e tratti delle fortificazioni; sono state anche esplorate estese aree delle necropoli.
Tra il 2008 e il 2011, sono state portate alla luce oltre 10.000 sepolture, con risultati scientifici di enorme importanza per la conoscenza della sfera funeraria greca di età arcaica e classica. Il cantiere archeologico, interamente finanziato dal Gruppo FS e con la direzione scientifica della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo, ha visto la partecipazione di una équipe composta da decine di archeologi, antropologi, disegnatori, restauratori, operai e tecnici topografi, tutti presenti sul campo consecutivamente per oltre due anni.
È stato, così, possibile realizzare una completa documentazione dei reperti archeologici, avviare i restauri sul campo, catalogare tutti i reperti e realizzare un grande archivio di disegni e di foto in supporti digitali, che costituiscono oggi un’enorme fonte di dati per lo studio di una delle più estese necropoli della Grecia di età arcaico-classica.
A Himera sono state scoperte tre grandi necropoli ubicate, come di consueto nelle città greche, all’esterno dell’abitato e lungo i principali percorsi in uscita dalla città.
La necropoli occidentale, situata sulla Piana di Buonfornello è oggi l’area cimiteriale di cui abbiamo maggiore conoscenza. La necropoli orientale si estende sulla Piana di Pestavecchia, oltre la foce del Fiume Imera; sono state scoperte oltre 3000 sepolture databili dal momento della fondazione della colonia alla metà del VII sec. a.C. fino alla sua distruzione nel 409 a.C. La necropoli meridionale è ubicata lungo la viabilità naturale di collegamento tra la città e il suo entroterra agricolo. In questa necropoli sono state esplorate circa trenta tombe databili nel V sec. a.C. .
Gli scavi legati alla realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo hanno consentito di conciliare le esigenze di mobilità contemporanee con la scoperta di un patrimonio archeologico comune. Il progetto ha armonizzato l’esigenza infrastrutturale con la salvaguardia dei reperti presenti, prevedendo la rimozione del vecchio tracciato ferroviario, che interferiva con i resti della città antica, e l’adozione di soluzioni progettuali volte a minimizzare l’impatto sulla necropoli. L’intervento ha garantito la completa esplorazione delle aree coinvolte e la conservazione dei reperti.
A raccontare scoperte e storia di un viaggio emozionante nel futuro della mobilità in Sicilia che parte dalla riscoperta e valorizzazione delle sue antiche radici è la mostra Himera dagli alti dirupi. Un viaggio nella necropoli svelata dal raddoppio ferroviario. L'esposizione, all'interno della stazione di Palermo centrale è stata inaugurata oggi alla presenza del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dell’Assessore dei beni culturali e dell'identità siciliana Regione Sicilia, Francesco Paolo Scarpinato, dell’Assessore Urbanistica e pianificazione strategica territoriale e costiera Comune di Palermo, Maurizio Carta, del Presidente di RFI, Paola Firmi, dell’Amministratore Delegato di Italferr, Dario Lo Bosco, e del Direttore Investimenti di RFI, Lucio Menta.
La mostra, nata da un’idea di Archeolog ETS, associazione del Gruppo FS, in collaborazione con il Parco di Himera, Solunto e Iato, permette di valorizzare uno dei più grandi scavi archeologici degli ultimi trent’anni in Italia.
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