06 Maggio 2022
A Il Giornale d’Italia Daniela Aleggiani, Vicepresidente e Segretario Generale di Fondazione 3M:
“Venti anni sono veramente tanti e i cambiamenti all’interno di questo periodo per Fondazione sono stati fondamentali. I primi dieci anni, che hanno sancito la costruzione della reputazione di 3M si sono basati su importanti eventi destinati al largo pubblico, con la conseguente costruzione della Fondazione 3M. Negli anni più recenti abbiamo costruito un legame molto più forte, coerente e coordinato con le politiche aziendali, poiché 3M è il socio fondatore di Fondazione 3M e sostiene scienza, tecnologia e sociale in maniera molto concreta. Fondazione 3M è l’espressione dell’intendimento di 3M nel mondo e in questo periodo si sta molto rafforzando”.
“Il periodo della pandemia è stata una sfida. Devo dire che la matrice innovativa di 3M si è rispecchiata nella Fondazione, che avrebbe potuto chiudere gran parte delle attività. Fondazione 3M ha due grandi anime: quella culturale attraverso la valorizzazione, conservazione, protezione e divulgazione dell’archivio fotografico storico ereditata dall’azienda Ferrania, e quella del Centro Studi con una grande attività a sostegno della ricerca dei temi salienti della corporate social responsability dell’azienda. In pandemia ci siamo immediatamente orientati a continuare a parlare con il nostro pubblico e con le persone che amano e seguono la Fondazione attraverso mostre virtuali ma non solo. Una delle iniziative che ha avuto successo nata per tenere un fil rouge di connessione con il pubblico e chi segue Fondazione è stata la mostra Nuovi Sguardi. Sul sito di Fondazione 3M.it è ancora aperta e ognuno navigando all’interno dell’archivio fotografico può costruirsi la propria mostra, inviarcela e noi la mettiamo online. Durante la pandemia ha offerto un modo di raccontare attraverso le immagini sempre molto potente per poter esprimere il proprio animo, una finestra che le persone hanno amato e utilizzato raccontando delle storie bellissime attraverso le immagini. Legato a questo c’era un aspetto di donazione: ogni storia pubblicata ha donato alla ricerca sul Covid-19 un contributo e devo dire che questo connubio e attivazione sarà un modello che seguiremo in futuro”.
“Per 3M l’esperienza recente della pandemia è stata importante. E’ stato un bel modo per ritrovarsi, ricostruire l’identità o comunque costruire l’identità dell’azienda in un momento difficile. La prima risposta è stata la protezione dei dipendenti in tutto il mondo e a tutti i livelli. Protezione su tutti i fronti, ma anche ingaggio, coinvolgimento e vicinanza in un momento difficile l’azienda ha messo in atto tutto ciò che era possibile per continuare ad avere pure in remoto una pesante vicinanza e offrendo un aiuto a individui e alle organizzazioni. Sul fronte esterno e mercati 3M ha non solo la reputazione, ma la conoscenza della tecnologia e della protezione delle vie aree grazie all’impegno da anni e anni sul settore della sicurezza sul lavoro, quindi non solo mascherine, ma anche respiratori, tutta la gamma sofisticata di tecnologia a disposizione. 3M è stata identificata come l’azienda esperta su queste tematiche. La scelta della corporation è stata quella di fornire in tutto il mondo in via prioritaria tutto il materiale che riusciva a produrre nei vari stabilimenti alla linea operativa, quindi organi ospedalieri e protezione civile nel mondo. Una scelta nettissima, molto precisa e gli sforzi sono stati ben incanalati, non solo fornendo materiale, ma anche un addestramento, un accompagnamento per poter utilizzare le mascherine al meglio e come indossarle. Insomma non è stato solo vendere ovviamente, ma la 3M ha applicato quello che normalmente fa sui mercati quindi tecnologia e competenze a supporto dell’utilizzo delle tecnologie al meglio”.
“L’approccio alla sostenibilità, parola ampia e concetto anche non sempre così delineato nelle menti delle persone, declinarla in termini pratici a volte si prende solo in considerazione aspetti solo ambientalistici o solo energetici. La cultura deve essere fatta a tutto tondo e la Fondazione si è focalizzata più sulla S di ESG - Enviromental, Social and Governance ndr - con una mostra fotografica abbiamo provato ad approfondire i 17 punti che le nazioni unite hanno delineato come obiettivi di possibili soluzioni in termini di sostenibilità e ancora una volta le immagini portano dei messaggi molto forti. L’obiettivo è smuovere l’emotività delle persone provando a raccontare gli stessi temi che ci impattano con un linguaggio visivo. E’ un discorso che stiamo portando avanti negli anni e oltre a questa mostra fotografica che per noi è l’apertura e usiamo in un road show non solo in Italia abbiamo sviluppato anche altri punti come l’energia, la diversità, l’inclusion, il sentire umano. Pensiamo che cultura sia aiutare le persone a vivere il momento, ad andare oltre e a farsi delle idee e quindi tutto quello che si può mettere in campo in questo senso ha molto valore”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia