05 Dicembre 2025
Milano, 5 dic. (askanews) - Il tour operator Naar Bespoke Travel celebra i 30 anni e presenta un nuovo Piano Industriale che vuole guidare la trasformazione in un vero player paneuropeo nel prossimo decennio. Con sedi operative in quattro Paesi e un headquarter a Milano, l'azienda punta a raggiungere 100 milioni di euro di fatturato nel 2026, con il 20% dai mercati esteri, e a ottenere una crescita a doppia cifra delle sedi internazionali nei prossimi cinque anni
"Di recente, diciamo dopo la pandemia - ha detto ad askanews Luca Battifora, managing director di Naar Bespoke Travel - abbiamo avviato l'espansione europea, quindi per la prima volta un tuor operator italiano esporta il proprio modello Made in Italy di fare turismo, tenendo sempre fede a questo concetto che diventa anche un payoff nel nostro logo, il concetto 'bespoke' quindi prendiamo dal mondo sartoriale londinese, perché nasce a Londra questo termine della moda, e il messaggio è che noi confezioniamo su misura un viaggio in base alle esigenze del cliente e su questa esperienza inizia l'espansione europea".
Fondato nel 1995 da Frederic Naar, il tour operator ha concluso le celebrazioni per i tre decenni di attività con un convegno a Milano dedicato anche ai prossimi 30 anni. Partendo dal modo in cui sta cambiando la domanda di turismo. "Sappiamo - ha aggiunto il direttore - che sicuramente il consumatore è più consapevole nel modo di comprare, di consumare, per cui non è solo prezzo, oggi chiedono più flessibilità, più garanzie, più sapere a chi mi sto affidando e più attenzione anche alla sostenibilità, al modello di azienda alla quale si stanno rivolgendo per comprare".
Tra gli aspetti strategici del progetto di Naar Bespoke Travel c'è anche una piattaforma tecnologica proprietaria e il confronto con l'imporsi dell'intelligenza artificiale è un tema che riguarda tutta la filiera del turismo. "L'avvento di internet - ha concluso Luca Battifora - sembrava che cambiasse radicalmente il mondo, in tante cose è cambiato, ma come noi diciamo a volte scherzando, tutto è cambiato per non cambiare nulla, nel senso che comunque la parte emozionale, la parte esperienziale di un viaggio, resta un valore in mano al capitale umano. Per cui tecnologia sì, ma gestita e con questo approccio abbiamo aperto in Francia, abbiamo aperto in Belgio, in Olanda, in Germania e recentemente abbiamo aperto, proprio in questi giorni anche alla Svizzera con l'ultima sede a Zurigo".
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