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Botulismo, a Cosenza due giorni di studio su prevenzione ed emergenza

Convegno su una patologia rara, ma insidiosa e tornata alla ribalta

01 Dicembre 2025

Cosenza, 1 dic. (askanews) - Si è tenuta a Cosenza una due giorni di confronto scientifico, formazione e sensibilizzazione dedicata a una delle patologie più rare, ma più insidiose: il botulismo. Il convegno "Botulino: il veleno che ferma il respiro - Il valore della tradizione, l'importanza della prevenzione", è stato promosso dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza con il patrocinio della Regione Calabria, dell'Università della Calabria, dell'Università "Magna Graecia" di Catanzaro e degli ordini professionali sanitari territoriali.

"Il convegno di oggi - ha dichiarato, drettore UOC Terapia Intensiva e Anestesiologia AO di Cosenza e professore ordinario di Anestesiologia all'UNICAL - ha un duplice obiettivo, uno è quello di riscoprire il valore della tradizione perché il Meridione, come abbiamo visto anche dalle relazioni degli esperti nel corso del convegno, è una delle aree geografiche della nostra regione dove si producono il maggior numero di conserve, quindi è importante conservare questo patrimonio storico del sud, però è altrettanto importante anche riscoprire quali sono le norme d'igiene degli alimenti e come comportarsi quando ci si approccia a produrre questi alimenti, perché abbiamo visto che in realtà il botulismo, che si pensava ormai far parte della storia della medicina, è diventato di nuovo molto attuale. Abbiamo avuto il cluster di Diamante l'estate scorsa, ma abbiamo avuto anche un altro caso poche settimane fa, che siamo riusciti a trattare prontamente proprio perché all'interno del nostro ospedale era disponibile l'antitossina botulinica, che è l'unico farmaco in grado di bloccare la progressione della malattia".

Nel corso dell'evento sono stati approfonditi gli aspetti epidemiologici, diagnostici, tossicologici e clinici del botulismo, insieme ai punti più critici della gestione dell'emergenza: disponibilità dell'antitossina, organizzazione della risposta sanitaria, intervento ventilatorio e prevenzione delle intossicazioni legate agli alimenti tradizionali.

"Questi due giorni di convegno - ha aggiunto Vitaliano De Salazar, direttore generale AO di Cosenza - non sono stati un momento celebrativo quanto un momento di approfondimento, di rivedere come ci siamo comportati come sistema sanitario regionale e di trasmettere quello che abbiamo notato e scoperto per portarlo all'attenzione di tutto il Paese. L'emergenza del Botulino ha dimostrato che c'è un vulnus, che è stata un'emergenza atipica, perché non è stata un'emergenza delle catastrofi, non è stata un'emergenza massiva in pronto soccorso, aveva aveva un inizio, ma non si pensava una fine quindi non era neanche perimetrabile. Tutto questo vuol dire che c'è bisogno di un approfondimento di un rafforzamento e che scientificamente il ministero completi le linee guida per quanto riguarda l'emergenza".

Nel corso del convegno il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto ha ufficializzato l'accordo tra il ministero della Salute e la Regione, che individua la Terapia intensiva dell'ospedale Annunziata di Cosenza come microdeposito autorizzato per la custodia dell'antitossina botulinica. Sarà l'unico ospedale del Sud Italia a disporre di una scorta dell'antidoto, con tempi di intervento più rapidi, maggiore autonomia operativa e un ruolo strategico esteso all'intero Mezzogiorno.

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