04 Novembre 2025
Roma, 4 nov. (askanews) - Audizione del giornalista Sigfrido Ranucci a Palazzo San Macuto, in Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, dopo l'attentato davanti alla villetta a Pomezia del conduttore di Report lo scorso ottobre.
La presidente della commissione Chiara Colosimo ha aperto la seduta esprimendo solidarietà al giornalista. "A nome di tutti i membri della nostra Commissione, la più sincera solidarietà e ferma condanna per quanto avvenuto. La presenza di Ranucci qui, dimostra che intendiamo stare al suo fianco di fronte a tentativi di intimidazioni tanto gravi che non possono mai essere sottovalutati".
Ranucci ha iniziato la sua audizione, mettendosi a disposizione della commissione, raccontando le volte in cui in passato ha subìto minacce ed è stato messo sotto scorta.
"Elenco quello che è successo dal 2010 in poi a causa del lavoro che svolgo per la Rai. Sono stato sotto forma di tutela dal 18 maggio 2010 fino al maggio 2011, poi dal 18 novembre 2018 a febbraio 2019 e finisco sotto tutela per una serie di inchieste che sono legate alla denuncia sulle attività della criminalità organizzata".
Il giornalista ha ricordato anche: "Ricevo il 2 giugno una mail da indirizzo criptato con una minaccia: 'Se dai altre informazioni sul caso Moro ti ammazziamo', ne ho parlato con la Digos. Pochi giorni dopo troviamo dei proiettili, li trova un mio reponsabile della scorta davanti a casa, dietro a un cespuglio, e anche lì con modalità che ricordano le modalità dell'ordigno del 16 ottobre", ha raccontato.
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