04 Settembre 2024
Da Lampedusa sono partite le operazioni di salvataggio messe in atto dalla Guardia costiera italiana per prestare soccorso ai passeggeri superstiti di un ribaltamento che ha coinvolto un barcone con migranti a largo delle coste libiche. Lo stesso ribaltamento ha portato a 21 dispersi, tra cui 3 bambini. I militari della Guardia costiera hanno soccorso i 7 cittadini siriani che si trovavano aggrappati all’imbarcazione, trovata capovolta e semi-affondata. Gli stessi superstiti hanno raccontano ai militari di essere partiti in 28 dalla Libia lo scorso primo settembre e che l’incidente si sarebbe verificato dopo un giorno di navigazione. Dunque, stando al racconto, 21 persone risulterebbero disperse fra cui tre bambini. I migranti tratti in salvo sono stati sbarcati a molo Favarolo di Lampedusa e già trasferiti all’hotspot di Contrada Imbriacola.
L’imbarcazione era a circa 10 miglia a sud-ovest di Lampedusa, semisommersa e in procinto di affondare quando sono giunti i militari. I migranti, tutti uomini, sono stati raggiunti dalla motovedetta Sar Cp 324 della Guardia costiera di Lampedusa, sotto il coordinamento del 12° Centro secondario di soccorso marittimo (Mrsc – Maritime Rescue Sub Center) della Guardia costiera di Palermo. Nelle ricerche dei dispersi, invece, sono impegnate unità navali ed un aereo Atr-42 della sempre della Guardia costiera. Il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma ha allertato i centri di soccorso libico, maltese e tunisino.
L’episodio riporta all’attenzione la polemica sulle rotte dei migranti soprattutto nel giorno in cui la premier Giorgia Meloni, riunendo l’esecutivo di FdI, ha rivendicato un calo degli sbarchi rispetto allo scorso anno. Nel mentre, le Ong (organizzazioni non governative) impegnate nel Mediterraneo sono tornate a chiedere un intervento legislativo: Save the Children riporta che "il Mar Mediterraneo si conferma ancora una volta una delle rotte più letali al mondo. Sono oltre 30.200, secondo dati Onu, i morti e dispersi in mare nel Mediterraneo dal 2014, molti dei quali minori. Chi scappa da guerra, povertà estrema, crisi umanitarie, troppo spesso trova la morte nel tentativo di raggiungere un futuro possibile in Europa". Per questo, prosegue l’associazione sul suo blog, "Save the Children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a un’assunzione di responsabilità affinché mettano al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie, attivando un sistema di ricerca e soccorso in mare e garantendo vie regolari di accesso". Due giorni fa erano stati 120 i migranti a bordo di un barcone di 12 metri soccorsi e condotti a Lampedusa. Gli uomini, fra cui un minore, hanno riferito d’essere partiti da Sabratah in Libia ieri notte e di avere pagato tra i 3mila ai 4mila e 500 euro per la traversata. Su questi eventi indaga la Procura di Agrigento che ha delegato gli accertamenti alla squadra mobile della questura del comune siciliano.
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