24 Agosto 2024
Per l’inchiesta sul naufragio del veliero Bayesian, la barca a vela dal valore di 30 milioni di sterline che lunedì 19 agosto in mattinata è affondata nel giro di pochi istanti dopo aver trascorso una notte burrascosa in rada a Porticello (Palermo), è arrivato il momento di andare oltre l’identificazione delle vittime. Dopo il recupero di tutti e sei i dispersi, le indagini della procura di Termini Imerese accelerano in direzione delle responsabilità. Il Procuratore capo Ambrogio Cartosio ha commentato in apertura alla conferenza stampa tenutasi oggi 24 agosto nel Tribunale di Termini imerese: "Una tragedia gravissima. Dai Vigili del Fuoco, professionalità e coraggio eccezionale. Al momento abbiamo aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo e omicidio colposo. Questa tragedia gravissima, sta avendo un impatto mondiale".
Sempre a proposito delle indagini, Cartosio ha dichiarato che: "In questi giorni non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l'ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente". L'art. 5 del decreto 106 del 2006, e le modifiche fatte nel 2021 (legge Cartabia), vietano al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari: si possono utilizzare solo il comunicato stampa o la conferenza stampa. "Personalmente", prosegue il Procuratore capo, "ho criticato questa legge in più di un dibattito pubblico perché a mio avviso questa crea ostacoli notevoli all'attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono. Più ancora quando riguarda i magistrati che devono rispettare le leggi. Ecco la ragione per la quale non ho potuto rispondere alle domande che mi venivano rivolte".
Il pm e collega di Cartosio, Raffaele Cammarano, dal canto suo ha aggiunto che: "Quella notte era stata prevista ed era in servizio la guardia in plancia. Mi chiedo perché non ha visto la tempesta arrivare. Stiamo indagando anche sul perché l’equipaggio si sia salvato salendo sulla scialuppa mentre gli altri ospiti erano nello scafo. Quello che sappiamo è che l’evento è stato veramente repentino e improvviso. Il veliero è stato investito da un downburst: le raffiche di vento possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 km orari. Le vittime sono rimaste indietro, nel veliero, perché dormivano. Stiamo cercando di appurarlo incrociando le testimonianze e verificando cosa emerge, è un punto focale delle indagini". Al momento, la procura non ha eseguito il test antidroga né il test per l'assunzione di alcol su nessuno dei membri dell’equipaggio e sugli ospiti: "In quel momento erano feriti e sotto choc. Quando si doveva capire cosa fosse successo ci si è concentrati sulla cura di quei soggetti. In merito alle condotte stanno venendo esaminati, non solo i passeggeri ma anche i membri dell'equipaggio", ha concluso Cammarano. Il comandante dei Vigili del Fuoco, Girolamo Bentivoglio, a proposito dei recuperi ha commentato come segue: "Abbiamo trovato i corpi tutti sul lato del veliero che dà verso la superficie, il lato sinistro. Cercavano la salvezza, tutti, nelle ultime bolle d’aria. Abbiamo fatto 4670 minuti di immersione in 123 immersioni, due alla volta".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia