23 Agosto 2024
"Noi abbiamo oggi una certezza. Noi, che siamo per il metodo scientifico, oggi abbiamo una certezza: la certezza che la politica e il nostri governi - Conte prima e Draghi poi - ci hanno preso per i fondelli": così Fabio Duranti, giornalista fondatore di Radio Radio nel suo duro intervento sui vaccini Covid.
"Ci hanno raccontato una menzogna gigante e hanno emanato delle leggi e qui mi rivolgo anche al signor Presidente della Repubblica: caro Presidente, lei deve chiudersi in una stanza, fare delle riflessioni, non consigliato dai consigliori, ma da se stesso, valutando solo i documenti. Noi gliene forniamo qualcuno, che lei può andarsi a prendere da solo, senza che qualcuno magari le fornisca una copia farlocca, perché è la sua faccia per i prossimi secoli. E quindi lei come vorrà essere ricordato?"
"Lei ha firmato delle leggi. Lei ha firmato delle leggi dove sopra c'era scritto 'adempimento all'obbligo vaccinale previsto per la prevenzione dell'infezione da SARS - COV2'.
Lei ha firmato la legge 44, prima decreto poi trasformato in legge, del 1º aprile 2021 e successivi, come dicono gli avvocati, che prevede l'obbligo vaccinale prima per i medici, per il personale sanitario, per i docenti, per le forze di polizia e per l'esercito, per tutte le amministrazioni pubbliche e poi addirittura per gli ultracinquantenni.
Un obbligo che, se non adempiuto, ti toglieva dal lavoro, dai diritti e ti esponeva al pubblico ludibrio e odio pubblico. Odio pubblico.
L'ha detto lei - lo ha detto lei, se lo ricorda? - i cittadini si dovevano vaccinare: effettivamente vaccinare era la giusta parola da usare se il farmaco prevenisse l'infezione da Sars-Cov2.
La legge prevedeva che i cittadini si dovevano vaccinare per prevenire l'infezione da Sars-Cov2".
"Bene, avete tolto lavoro, avete fatto cose assurde che adesso non c'è tempo per riepilogare ma la prossima settimana le trasmetteremo un'altra volta e anche le sue parole, signor Presidente, perché noi la rispettiamo e ci aspettiamo da lei adesso una presa di posizione. La sua dignità, la sua figura così importante non può accettare di essere stata ingannata, perché sicuramente qualcuno glielo avrà detto che esisteva un farmaco che preveniva l'infezione dal Sars-Cov2, altrimenti lei non avrebbe mai detto quelle parole che ha detto".
"Bene, l'Aifa oggi e l'Ema anche, cioè i due maggiori rappresentanti del farmaco in Europa e in Italia e ce lo aveva già detto la casa farmaceutica, che non esiste sul mercato un farmaco idoneo alla prevenzione del Sars-Cov2.
Quindi quella legge non poteva essere messa in pratica perché non esiste un farmaco.
Le hanno fatto credere che esisteva un farmaco, ma non c'era. Quel farmaco faceva un'altra cosa: curava - eventualmente, a loro dire - la malattia: cioè io non posso evitare la trasmissione, io non posso evitare il contagio, però ti curo la malattia, non ti faccio morire: queste erano le promesse del farmaco scritte dappertutto e ribadite oggi dagli istituti cui lei deve fare riferimento: Ema e AIFA, oltre alle case farmaceutiche che lo producono, ovviamente, che dicono tutte la stessa cosa. Vedendo le indicazioni terapeutiche, non esiste un farmaco che faceva quello che lei diceva e quindi noi siamo rimasti tutti quanti fregati.
Ora come la mettiamo? E come la mettiamo, signor Presidente, con tutto l'odio che c'è stato riversato contro?".
"Io ho un sacco di clip da mostrare, come quella con un signore che di cognome fa Gramellini, che noi paghiamo con i soldi che voi ci togliete dalle bollette elettriche - che sia maledetto chi ha fatto questo, perché è una porcata disumana - anche chi non vede mai la Rai come chi vi parla è costretto a pagare un canone per quello che dovrebbe essere il servizio pubblico e che è un servizio di odio.
Quando fate queste cose di informazione parziale, di propaganda per i potenti e per i partiti, non certo di servizio pubblico, perché in quel servizio pubblico questo signore, pagato dalle mie e dalle vostre tasche, obtorto collo come direbbero gli avvocati, con i soldi prelevati a forza dalle bollette 'se no ti stacco la luce', si è permesso di incaricare un povero disgraziato che ha accettato, un comico, un povero disgraziato che sarebbe anche simpatico se non si fosse prestato a 'ste cose, ma probabilmente anche lui era convinto e d'altronde al comico non è chiesto di essere un intellettuale, se gli racconti una cosa, quello la fa, quindi immagino che anche il comico che si è prestato - eh, poveraccio - oggi si mangia i gomiti perché dice guarda che figura di m**da che m'hanno fatto fare, eh. Perché lui non è un giornalista. Gramellini sì, è colpevole perché è un giornalista: doveva informarsi, come abbiamo fatto noi, ma il comico no - povero - quello fa il comico, gli danno un testo e quello è convinto e lo fa. Quindi non ve la prendete con questo povero ragazzo, Prendiamocela con tutti, in primis col conduttore del programma e col resto.
Guardate come ci hanno umiliati, cioè quelli che non si facevano le punture, chiamati - ovviamente da loro - no vax, vediamo come, come erano dipinti".
Manda in onda una clip trasmessa dal servizio pubblico: la voce narrante, con tono canzonatorio su immagini grottesche recita: 'Per la serie ai confini dell'umanità oggi parleremo dei no vax, un genere di primati appartenenti alla famiglia degli ominidi, per la precisione alla sottospecie dell'Homo No-sapiens. Molto simili ai mammiferi vaccinati, i no vax hanno un'altezza media, un peso medio, ma un'aspettativa di vita inferiore alla media, nonostante abbiano una forma del cranio del tutto simile alla nostra, al loro interno i no vax hanno uno spazio vuoto, una casa, che serve per ospitare le teorie di Red Ronnie. Ogni mattina un no vax si sveglia e sa di dover correre più veloce del generale Figliuolo. Quando scappa o si nasconde, il no vax assume la sua caratteristica posa a braccia conserte, con le mani sui deltoidi, per proteggersi da eventuali punture. Il no vax predatore, invece, dà la caccia al virologo e, una volta individuata la tana o la macchina della preda, gli tende degli agguati rapaci con astuzia volpina e scatto felino. Nelle piazze o fuori dalle stazioni i no vax tentano di aggregarsi, in mandrie o greggi, ma il più delle volte il no vax si ritrova solo, abbandonato dai suoi simili, come Gianluigi Paragone dagli elettori. Durante la campagna vaccinale è possibile udire il caratteristico verso dei no vax 'Non siamo cavie': questo grido animale serve per tenere lontani gli esseri razionali. I leader sovranisti e populisti durante le elezioni lisciano il pelo ai no vax per procacciarne i voti. Un tempo i no vax animavano le chiacchiere da bar. Oggi invece, nell'era del green pass-ocene non possono più entrarci. Alcuni esemplari tentano allora di usare l'astuzia, ma a quel punto il barista libera i cani. Il piumaggio dei novax può variare dal bianco del camice medico al verde delle tute degli infermieri, fino al blu delle divise dei poliziotti Ma dal 15 ottobre, con l'obbligo di Green Pass anche nei luoghi di lavoro essi fanno la muta, perdono lo stipendio e restano in mutande. Solo e braccato, il novax è sempre più un animale a rischio estinzione o terapia intensiva. Con l'arrivo dell'autunno alcuni esemplari di NoVax decidono di migrare verso gli hub vaccinali, unici luoghi al chiuso dove li lasciano entrare e grazie ai quali possono affrontare l'inverno facendo provviste di anticorpi'.
Vi siete incaxxati? Vi siete incaxxati un pochino? Vi siete incaxxati?
Questa gente va presa e intanto gli va chiesto chi è stato l'autore di questi testi? Chi ha autorizzato la messa in onda di questa roba? E poi gli va semplicemente chiesto di cambiare lavoro, punto e basta. Non nuocere, devi semplicemente non nuocere. Io l'ho voluto rimandare in onda questa roba - e non sarà l'ultima - perché la gente sappia che esiste nella società anche questa m**da qua. Capito? Esiste anche questa roba qua, questo schifo, questa robaccia pagata coi nostri soldi.
Rispondo anche a tanta gente che sta scrivendo 'diteci che è uno scherzo': No, non è uno scherzo, è successo veramente. Non è uno scherzo, è vero. Andatevelo a riguardare. Purtroppo è vero.
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