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Google condannata per "boicottaggio" di Radio Radio dal tribunale di Roma, censurava notizie critiche su pandemia e vaccino Covid bollandole come "disinformazione" - VIDEO

Fabio Duranti, fondatore di Radio Radio: "L'algoritmo non discrimina fra disinformazione e sano giornalismo, fatto anche di critica", l'emittente riceverà ora un risarcimento di 200mila €

28 Luglio 2024

Il motore di ricerca Google ha ricevuto una condanna dal tribunale di Roma per aver “boicottato” le informazioni diffuse dall’emittente Radio Radio. Le sue critiche ai vaccini Covid e alla gestione della pandemia secondo le misure dell’Organizzazione Mondiale della Sanità venivano riconosciute dall’algoritmo come “disinformazione” e quindi censurate.

Condanna a Google per "boicottaggio" di Radio Radio dal tribunale di Roma, censure non autorizzate di notizie critiche su pandemia e vaccino Covid 

Radio Radio, durante la pandemia Covid, aveva pubblicato contenuti che criticavano le scelte di Conte e Speranza in relazione alla gestione dell'emergenza e aveva messo in dubbio l’efficacia dei vaccini e delle misure di contrasto al Covid indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le informazioni diffuse dall’emittente erano quindi state bollate dall’algoritmo come "disinformazione". Per questo, il colosso del web Google, proprietario anche di YouTube, su cui la radio era attiva, aveva sospeso il sistema di monetizzazione del canale di video. In questi giorni è arrivata la sentenza del Tribunale di Roma, che ha condannato Google, poiché, secondo il contratto, non era abilitata a disattivare il servizio. All’emittente, che è così riuscita ad avere ragione sul colosso, verrà riconosciuto un risarcimento danni di 200mila euro per 40 mesi di sospensione del servizio. Inoltre, è stata stabilita l’immediata riattivazione del servizio di monetizzazione del canale YouTube di Radio Radio.

Fabio Duranti: "L'algoritmo non discrimina fra disinformazione e sano giornalismo, fatto anche di critica"

Ha spiegato Fabio Duranti, fondatore di Radio Radio, che il motivo della censura è la facilità con cui Google fa passare alcune notizie per disinformazione: "L’algoritmo non fa un discrimine fra la vera disinformazione, il complottismo vero e un sano giornalismo che è fatto anche di critica. La critica è il sale della democrazia: questo è il vero giornalismo. Il punto però è che questi signori non guardano in faccia neanche una sentenza di un giudice. Perché sanno che il pulsantino ce l’hanno in mano loro e sono talmente potenti che probabilmente nessuno gli farà mai nulla. Ma noi continueremo sempre a lottare".

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