18 Giugno 2024
Giovanni Tam, 21 anni, giocatore di basket professionista cresciuto nell'Olimpia Milano Giovani e adesso tra le stelle dell'Amherst College del Massachusetts negli Stati Uniti, è stato protagonista di un inseguimento nel capoluogo lombardo, Milano in zona Navigli, nel pomeriggio di sabato scorso. La madre Laura Sidoti aveva lasciato la borsa in macchina per poter portare la spesa fino all'ascensore del suo palazzo, vicino via Ariberto. Al suo ritorno però la borsa con dentro portafoglio e documenti non c'era più. Quando è andata a parcheggiare si è accorta di due uomini davanti al centro scommesse, che aveva già notato nei pressi della sua abitazione, intenti a dividersi il contenuto della borsa.
La donna aveva già avvisato il marito e il figlio, ma nel frattempo era riuscita a recuperare parte dei documenti ma non la borsa con dentro il portaoglio, che i due malviventi sono riusciti a scapparle. Il figlio Giovanni Tam alto 2 metri e 8 centimetri, uscito di casa in ciabatte e a petto nudo ha visto la scena dei due che scappavano con la borsa della madre e ha iniziato un inseguimento che lo portato in Corso Genova. Dove, finalmente, è riuscito a bloccarli dopo aver ricevuto un pugno.
I passanti che hanno assistito a questa scena, quasi surreale, hanno applaudito al gesto eroico del giovane cestista meneghino. L'episodio si è poi chiuso con l'interveneto dei carabinieri che hanno chiesto alla donna e alla sua famiglia se volessero fare denuncia ma hanno deciso di non denunciare il ladro augurandosi che "gli sia bastato per non rifarlo mai più". Questa decisione è dipesa dalla storia che gli ha raccontato il ladro, con dei precedenti. Le parole di Laura Sidoti: "Decidere di non denunciarlo non è stato facile ma speriamo gli sia bastato per non rifarlo mai più. Se la sua storia è vera e ha altri precedenti, la prigione non è riuscita a evitare recidive. Forse la messa alla prova che sta per cominciare potrà esser più efficace".
Dopo le dichiarazioni della madre anche Giovanni ha voluto aggiungere che vedendo la scena ha iniziato a correre provando rabbia ma che si è "limitato a immobilizzarlo", poiché è sopraggiunto "il senso dell'ingiustizia". Per cui la denuncia per il ladro avrebbe potuto "bloccare il suo possibile percorso di recupero".
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