14 Giugno 2024
Il cabarettista e conduttore Enzo Iacchetti si è presentato sul palco da Michele Santoro. Così da Villa Borghese per l'evento #bastaarmi "Dicevo dopo il 2000 di guerre non ce ne saranno più, poi da grande ho individuato il grande nemico in questa storia, che sono gli Usa. Forse l'avrà già detto qualcuno, ma dove gira intorno tutto? Agli Usa, che quando hanno fatto la guerra al Vietnam se ne sono andati a casa, quando l'hanno fatta a Cuba se ne sono andati a casa. Poi hanno cominciato a fare lo smart working, la guerra da casa loro e non più in giro. E noi che gli lecchiamo il culo dal 1945 perché ci hanno dato una mano, obbediamo".
"Chiunque spara con un fucile, chiunque spara con un cannone, chiunque venda un missile per fare degli affari perché ormai la guerra è l’affare più grande che c’è. Sono 56 le guerre nel mondo, ha ricordato Iacchetti, "la guerra in Palestina costa 64 miliardi di dollari a Israele, gli altri, invece, (i palestinesi, ndr) non hanno nemmeno gli occhi per piangere. Ma tutti questi soldi che felicità potrebbero dare all’umanità se fossero spesi in un’altra maniera?”, si è chiesto il cabarettista. "Abbiamo bisogno di queste cose, non del Covid manipolato, delle guerre manipolate, non da chi le fabbrica, e la cosa che mi dà più noia, è che tutti i miei colleghi della televisione o quelli del teatro, o del cinema, non hanno mai messo la faccia contro questa cosa, le armi, le guerre, l'avete mai visto sputtanarsi? Perché io questa sera sicuramente mi sputtano, perché diranno 'che cazzo vai in giro a dire?'".
"Un artista palestinese ha detto: 'Artisti dove siete? Avete bisogno di vedere una testa mozzata di un bambino nel vostro letto prima di parlarne?' Dove siete? Metteteci la faccia", ha esclamato Iacchetti. "Avete vent’anni che avete bisogno di lavorare e quindi state zitti? Ne avete sessanta, settanta metti la faccia davanti e dì quello che pensi. Noi siamo portatori di parole nello spettacolo, di situazioni, di idee. Ma non c’è nessuno dei miei colleghi che parla, neanche nel web. Perché non dedicate un David di Donatello alla pace?", ha concluso.
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