Venerdì, 24 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Gatto ucciso nella fontana ad Alberobello e morto congelato, identificata 16enne che lo aveva preso a calci - VIDEO

Gatto Grey ucciso nel barese, identificata la 16enne. il Comune chiede che venga "rieducata", anche se poi: "Basta gogna mediatica"

15 Gennaio 2024

La vicenda del gatto ucciso nella fontana ad Alberobello, in provincia di Bari, aveva fatto scalpore. In un video che ha fatto il giro dei social, si vede una ragazzina prendere a calci il felino e fatto cadere nelle acque gelide della fontana. Il gattino è stato trovato morto congelato e zuppo. Fortunatamente, la 16enne in questione è stata identificata ed è stata denunciata alle autorità. Sul caso si è espresso anche il Comune, il quale ha chiesto che venga "rieducata, ma senza gogna mediatica".

Gatto ucciso nella fontana ad Alberobello, identificata 16enne che lo aveva preso a calci

Il gattino Grey è morto. Una ragazzina lo ha spinto con un calcio mentre si trovava sul ciglio di una fontana. È morto assiderato ed il fatto di cronaca è ormai diventato di dominio nazionale. Grey apparteneva a una colonia felina che viveva vicino all’ufficio comunale, non lontano da un bar la cui proprietaria si prendeva cura dei gatti.

Così la commerciante che se ne occupava: "Ho visto l'ultima volta Grey l'8 gennaio. L'ho cercato andando lì dove pensavo potesse essersi rifugiato. Poi mi sono arrivate via chat quelle foto tremende. Non meritava tutta quella cattiveria e alla 16enne che lo ha colpito con un calcio facendolo finire nella fontana, vorrei far capire che quanto ha fatto non può essere classificato come una bravata, o una ragazzata, perché ha inferto sofferenza. E non può passarla liscia".

Questo invece il lungo post del comune di Alberobello: "La persona responsabile è stata individuata e segnalata all'Autorità competente che ha avviato le dovute indagini su quanto accaduto". L'accaduto è "inqualificabile ma bisogna porre fine alla gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale, al pari dei gesti che attentano alla sicurezza degli esseri viventi umani o animali, non rappresentano un comportamento civile da parte di una comunità".

"Il nostro compito ci chiama a intraprendere un percorso rieducativo che metta al centro dell'attenzione della persona responsabile e di tutti noi, nessuno escluso, il rispetto e la cura degli animali. E questo percorso di rieducazione, recupero e riabilitazione anche collettiva è tanto più necessario ed importante quanto più riguarda le fasce più giovani della nostra comunità".

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti