25 Giugno 2023
Nello scenario mozzafiato dello Stretto di Gibilterra, due barche impegnate nella prestigiosa Ocean Race hanno vissuto un incontro spaventoso con la natura selvaggia. Team JAJO e Mirpuri Trifork Racing sono state protagoniste di un attacco inaspettato da parte di un gruppo di orche, che ha messo a rischio la sicurezza degli equipaggi.
Le immagini catturate dalle telecamere subacquee e dai membri dell'equipaggio parlano da sole: le possenti orche si sono avvicinate alle imbarcazioni con una determinazione aggressiva, mettendo a dura prova la resistenza delle imbarcazioni e l'audacia dei marinai.
"Tre orche sono venute dritte verso di noi e hanno cominciato a colpire la barca. Sono animali meravigliosi, ma è stato un momento pericolosissimo", ha riferito con voce tremante Jelmer van Beek, lo skipper di Team JAJO. Le sue parole testimoniano l'intensità dell'esperienza vissuta, in cui l'ammirazione per queste creature marine si è mescolata con la paura per la propria incolumità.
La reazione degli equipaggi è stata rapida ed energica. Consapevoli della forza e della potenziale pericolosità delle orche, hanno prontamente abbassato le vele e ridotto la velocità delle barche, cercando di allontanarsi dalle creature marine. Fortunatamente, le orche hanno successivamente desistito dall'attacco e si sono allontanate, permettendo agli equipaggi di riprendere il controllo della situazione. L'emozione della competizione si è intrecciata con l'incredibile spettacolo offerto dalla natura, ma anche con una dose di timore e rispetto nei confronti di queste magnifiche creature marine.
Al momento, le autorità organizzatrici della Ocean Race stanno collaborando con esperti e biologi marini per comprendere meglio le ragioni dietro il comportamento aggressivo delle orche in questa particolare zona. È essenziale garantire la sicurezza degli atleti e delle imbarcazioni, preservando al contempo l'habitat naturale di questi animali straordinari. Nonostante l'incubo vissuto, i partecipanti alla competizione rimangono affascinati e grati per l'incontro ravvicinato con la fauna selvatica.
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