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Nave turca Galata Seaways sequestrata, solo 3 denunce a piede libero per possesso di armi. Ipotesi dirottamento. Il VIDEO delle operazioni di salvataggio

Dei 15 clandestini a bordo della nave turca, solo in 3 sono stati denunciati a piede libero per possesso di armi: nessun arresto. Le indagini sono andate avanti per tutta la notte con gli interrogatori, ma non è ancora esclusa la pista del dirottamento che è al vaglio della Procura

10 Giugno 2023

Il caso della nave turca Galata Seaway diretta in Francia, sequestrata ieri pomeriggio da 15 immigrati al largo della costa napoletana nel Mar Tirreno, si conclude con tre dei 15 immigrati denunciati a piede libero per possesso di armi.

È quanto si apprende nell’ambito delle indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, del Roan della Guardia di Finanza di Napoli e della squadra mobile della questura partenopea, sul tentativo di sequestro e presunto dirottamento della nave turca.

Indagini andate avanti per tutta la notte

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e iniziate ieri subito dopo l’operazione in mare del Battaglione San Marco, sono andate avanti per tutta la notte con i primi interrogatori in questura, dove sono stati sentiti il comandante della nave e i 15 clandestini saliti a bordo.

Secondo quanto riferito dal comandante agli investigatori, questo avrebbe visto due immigrati che impugnavano un coltello, aggirarsi nella zona macchine della nave dove non sono però riusciti ad accedere. A quel punto i due clandestini hanno raggiunto il resto del gruppo e da qui è scattato l’allarme.

I due coltelli e il taglierino trovati a bordo sono stati sottoposti a sequestro e tre dei 15 immigrati sono stati denunciati a piede libero per possesso e porto di arma bianca.

Il gruppo composto da 13 uomini e due donne, di cui una incinta, sarà ora trasferito in un centro di accoglienza.

Resta in piedi l’ipotesi del dirottamento al vaglio della Procura

Quanto al dirottamento, è una ipotesi che ancora rimane in piedi ed è al vaglio del sostituto procuratore della procura partenopea Enrica Parascandolo.

Non è ancora chiaro che uso volessero fare dei coltelli i tre immigrati: stando a quanto si apprende non volevano essere rimpatriati.

“Quando ci hanno scoperti – hanno riferito alcuni di loro agli investigatori durante l’interrogatorio - avevamo paura che ci fermassero per rimpatriarci”. Infatti, all’arrivo dei militari della Brigata San Marco, alcuni di loro si sono spogliati e nascosti sotto ai container.

Le operazioni di salvataggio e liberazione dell’equipaggio sono avvenute ieri pomeriggio ad opera dei militari del Battaglione San Marco della Marina Militare, che sono intervenuti dall’alto con l’ausilio di due elicotteri, riuscendo a prendere nuovamente il controllo della nave.

 

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