03 Giugno 2022
Lucio Caracciolo smonta la tesi degli 007 Usa secondo cui Putin sarebbe malato: "Sono vent'anni che si dice". Il direttore della più autorevole rivista italiana di geopolitica liquida con una battuta il clamore suscitato dallo scoop della rivista "Newsweek", secondo cui Putin sarebbe malato di cancro in stadio avanzato e si sarebbe sottoposto a un intervento lo scorso aprile. A rivelarlo un report riservato dei servizi segreti americani. Per quanto autorevole, l'articolo della prestigiosa rivista non convince l'esperto di politica internazionale che commenta lo stato di salute del presidente russo con una battuta: "Può essere pure, ma lo curano molto bene allora perché sono vent'anni che gira questa storia". Una presa di distanza netta rispetto alle numerose voci che si sono susseguite dall'inizio della guerra in Ucraina.
Alla base dell'esclusiva del periodico americano ci sarebbero le testimonianze di un funzionario della direzione nazionale di Intelligence, di un membro del Pentagono e di un ex ufficiale dell'aviazione militare. Tutti e tre concordano anche sul fatto che Putin sarebbe scampato a un attentato a marzo. Come a dire che il suo potere, anche per la presunta malattia, non sarebbe mai stato così traballante.
Caracciolo si è anche espresso sulla poca lucidità mentale che secondo alcuni accomunerebbe Putin al leader americano Joe Biden: "Francamente non credo né alla follia di Putin né al rimbambimento totale di Biden". Il direttore di Limes spiega anche che in questi casi sia nelle democrazie che negli Stati più autoritari ci sono "strutture che interpretano il capo e producono risultati forse meno irrazionali di quelli che può pensare un capo un po' matto".
Dall'inizio della guerra attorno a Putin circolano insistentemente voci che lo vogliono in cattivo stato di salute, per alcuni addirittura vicino alla morte. L'agenzia di stampa ucraina "Unian", ad esempio, aveva parlato di un tumore al pancreas mentre per altri i problemi riguarderebbero la tiroide e spiegherebbero anche il gonfiore del leader del Cremlino nelle recenti apparizioni pubbliche.
C'è chi invece sostiene che Putin abbia una forma di Parkinson. L'ultima volta in cui si è parlato di questa malattia degenerativa è stato dopo la diffusione del video che mostrava il leader a colloquio col suo ministro della Difesa Sergei Shoigu in occasione della presa di Mariupol e dell'assedio finale all'Azovstal: nelle immagini Putin ha la schiena sempre poggiata alla poltrona, non si fa mai avanti sul tavolino, di cui tiene sempre i bordi con le mani, come a voler nascondere un tremore, e si tiene a distanza da Shoigu. Sembra a disagio e nervoso. Tutte le voci però, come è ovvio, sono state fin qui smentite dal Cremlino.
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