17 Dicembre 2025
Leonardo Apache La Russa; Fonte: Screenshot
Il Tribunale di Milano ha deciso per l'estinzione del reato di revenge porn di cui è stato accusato Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio. La gup Maria Beatrice Parati ha infatti dichiarato "congruo" il risarcimento di 25 mila euro offerto dalla famiglia La Russa alla vittima, ma la ragazza non ci sta: "Farò ricorso in Appello".
Il procedimento per revenge porn a carico di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, si è chiuso con la dichiarazione di estinzione del reato. La giudice per l’udienza preliminare di Milano, Maria Beatrice Parati, ha ritenuto congrua l’offerta risarcitoria di 25 mila euro avanzata dall’imputato nei confronti della giovane che lo aveva denunciato per la diffusione non consensuale di un video intimo.
La decisione è arrivata nonostante il parere contrario della Procura, che aveva chiesto di non considerare adeguata la somma e aveva subordinato l’estinzione del reato alla partecipazione di La Russa jr a un percorso di giustizia riparativa. A pesare nella valutazione della giudice, anche una lettera inviata dall’imputato alla ragazza, nella quale esprimeva il proprio rammarico per quanto accaduto.
La giovane, tuttavia, ha già annunciato che non accetterà il risarcimento e che presenterà appello contro il giudizio di congruità. "Sicuramente impugnerò il provvedimento", ha dichiarato, ribadendo di non voler incassare la somma depositata agli atti con assegno, come previsto dalla legge.
Diversa la posizione dell’altro imputato nella vicenda. Tommaso Gilardoni, dj e amico di Leonardo Apache La Russa, che aveva ricevuto il video e lo aveva inoltrato ad altre due persone, è stato condannato con rito abbreviato a un anno di reclusione, pena sospesa, per revenge porn.
La vicenda giudiziaria trae origine dalla notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, trascorsa dalla ragazza prima in discoteca e poi nell’abitazione della famiglia La Russa. La giovane aveva inizialmente denunciato entrambi anche per violenza sessuale, affermando di essersi svegliata senza ricordare quanto accaduto. Per questa accusa, però, il procedimento è stato archiviato su richiesta della Procura, decisione accolta dalla giudice per le indagini preliminari.
Il legale della ragazza, l’avvocato Stefano Benvenuto, ha definito "non condivisibile" la valutazione sulla congruità del risarcimento. Secondo la difesa della parte offesa, i parametri dell’Osservatorio sulla giustizia civile indicano, per reati come la diffamazione a mezzo stampa, risarcimenti anche superiori ai 50 mila euro. "Come può essere soddisfacente una somma di 25 mila euro che dovrebbe coprire danni morali, esistenziali e relazionali, oltre alle spese?", ha dichiarato.
La decisione del giudice chiude il capitolo penale per Leonardo Apache La Russa, ma la battaglia giudiziaria potrebbe riaprirsi in Appello sul tema del risarcimento, lasciando la vicenda tutt’altro che definitivamente conclusa.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia