04 Dicembre 2020
Roma, conferenza stampa di Vito Crimi - Fonte: LaPresse
Il Mes continua a mettere in seria difficoltà gli equilibri interni del Movimento 5 Stelle, e della maggioranza tutta. Oggi a Roma è andata in scena l’ennesima puntata di una serie che testimonia quanto questi mesi siano stati durissimi per il M5S. Mentre a Bruxelles quattro eurodeputati annunciavano il loro abbandono al gruppo del Movimento, unendosi ai Verdi in segno di disapprovazione verso linea politica, a Roma la discussione sulla riforma del Mes, il Fondo salva-Stati, ha spaccato ancora di più i grillini.
Finalmente sembrava che la linea Conte - Gualtieri, supportata dal PD, fosse andata in porto. Riforma del Mes a livello europeo e discussione sull’uso o meno dei fondi rimandata a momenti più opportuni. Oggi però, la nota pubblicata da Vito Crimi, capo politico facente funzioni dalle dimissioni di Luigi di Maio, ha scatenato il caos tra i parlamentari cinquestelle. Il piano adottato dal Governo era dunque questo: il Ministro Gualtieri avrebbe dovuto andare in commissione e spiegare il contenuto della riforma che sarebbe poi stato discusso all’Eurogruppo. Nessun voto in commissione quindi, permettendo ai 5Stelle di non doversi schierare, evitando quindi l’ennesimo voltafaccia della loro storia.
D’improvviso, anche se non ci conoscono i retroscena (si parla di un pressing portato avanti dallo stesso Gualtieri, o forse dal Premier Conte), Crimi è stato costretto a una presa di posizione. La famosa nota in cui il capo dei 5 Stelle si è speso a favore della riforma, mandando su tutte le furie la base pentastellata. Tra i grillini è il caos.
Questo compromesso avrebbe permesso sia di non bloccare l’avanzamento della riforma in sede europea, sia di non costringere i grillini all’abiura delle loro posizioni anti-Mes. Secondo quanto riferisce una senatrice 5stelle al ilGiornale.it: “Crimi, con quella infelice nota, manda in frantumi la storica linea M5S. E per cosa poi? Per compiacere un premier a cui il Movimento serve soltanto per restare in sella, diciamocelo chiaramente”, l’accusa gravissima. È così che dunque 54 parlamentari contestano, con una lettera, la linea Crimi, aprendo l’ennesima crisi interna alla maggioranza del Premier Conte.
La via d’uscita dunque rimane solo una, ed è quella per cui spinge Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute. "Nessun veto alla riforma del Fondo Salva Stati, ma con la garanzia che non attingeremo ai soldi del Mes anti Covid". Questo per fare in modo che, quando Conte si presenterà in Parlamento il prossimo 9 dicembre, si eviti uno spaccamento definitivo della maggioranza. A questo punto però subentra anche il PD. Sileri ha sostenuto come ogni decisione sulla linea di credito sanitaria dovrà passare dal Parlamento, ma da Largo del Nazareno sono chiari: “no a divergenze su Mes e politica estera dentro la maggioranza”. I grillini però non ne vogliono sapere, “nella risoluzione di maggioranza dovrà essere messo nero su bianco e a caratteri cubitali che il Mes sanitario non verrà mai utilizzato", tuonano dai piani alti del Movimento.
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