26 Novembre 2020
“Finché c’è il Movimento 5 Stelle in maggioranza, il Mes non sarà usato”. Con questo post, pubblicato sul profilo Facebook ufficiale del Movimento, i grillini rispondono ai timidi tentativi di apertura del Premier nei confronti del Fondo salva-Stati. L’invettiva prosegue sostenendo che verrà ascoltata l’informativa di Gualtieri (Ministro dell’Economia, ndr) sulla “riforma dello strumento in sede europea e faremo i nostri rilievi”. I 5 Stelle sostengono che non consentiranno all'istituzione di ipoteche sul futuro dei loro figli e che non accetteranno operazioni di palazzo.
La polemica sul Mes rischia di diventare la pietra tombale del Conte II. Negli ultimi mesi, si è assistito alla rissa continua tra PD e i renziani di Italia Viva, favorevoli all’attivazione dello strumento, e il M5S, da sempre refrattario anche a sentire nominare la parola Mes. Giuseppe Conte, alla guida di questa strana maggioranza giallorossa, per mesi ha cercato di mediare. All’inizio chiaramente contrario all’attivazione del salva-Stati, con il tempo sembrava aver ceduto alle pressioni dei dem.
Negli ultimi giorni si è però notata una nuova, e netta, chiusura del Premier alla possibilità di usare i soldi del Mes per il rilancio dell’economia nazionale. “Abbiamo tantissime risorse, dobbiamo saperle spendere, abbiamo ingenti risorse nella legge di bilancio, abbiamo i fondi strutturali europei. Non ci mancano le risorse, ma abbiamo la necessità di cambiare passo. È quello che ci chiede l’Europa ed è quello che dobbiamo fare”, così ha sostenuto il Premier a Otto e Mezzo, su La7. Secondo Conte quindi, le risorse da usare ci sono, motivo per cui attivare il Mes avrebbe benefici ridotti rispetto ai costi futuri che la scelta comporterebbe.
All’interno della maggioranza però, la frangia pro-Mes è su tutte le furie. “Inspiegabile non aver ancora chiesto il Mes, viste le criticità portate alla luce dalla pandemia” dicono tra i dem. Quello che ormai tutti aspettano con ansia è la relazione che il Ministro Gualtieri terrà davanti alle commissioni parlamentari competenti in materia, prima che Bruxelles dia il via libera alla riforma del salva-Stati. Il nuovo Mes dovrebbe entrare in vigore a fine gennaio, e si pensa che terrà conto delle remore mostrate in questo periodo da Palazzo Chigi, in modo da renderlo uno strumento utilizzabile non solo dall’Italia, ma anche dagli altri partner europei. Su questo frangente, emerge come i grillini avrebbero già approvato la riforma, e la successiva attivazione da parte del Governo, anche se al momento giocano al diniego.
È per questo che l’ultima offensiva anti-Mes dei grillini è stata recepita malissimo dagli alleati del PD. Largo del Nazareno, tramite le parole del senatore Dario Stefano, attualmente presidente della commissione che si occupa delle politiche UE, è insorto. “Non va mai bene affermare: finché ci siamo noi in maggioranza il Mes non verrà usato. È un approccio insostenibile, tanto più in un momento delicato come quello che viviamo” dice Stefano. “Il M5S non ha ancora del tutto imparato che cosa voglia dire stare in un governo di coalizione, dove vale il pensiero comune e non le bandiere ideologiche dei singoli”, la chiosa finale dell’esponente PD.
Nonostante la riforma del Mes sarà in grado di migliorare diversi profili tecnici dello strumento finanziario, rafforzando quindi la stabilità dell’Eurozona, e dunque anche quella del nostro Paese, “le polemiche non si placano”, attacca Piero de Luca, deputato del PD. “Chiediamo a tutte le forze politiche di accantonare toni apocalittici o allarmismi ingiustificati, che minano la credibilità e la stabilità del Paese, e rischiano di alimentare paure negli investitori o tensioni sui mercati", continua de Luca. Quello che il PD chiede è quindi che il M5S la smetta di sacrificare gli interessi nazionali in nome della propaganda di partito.
Ad attaccare i sentimenti anti-Mes del Movimento ci si mette anche Forza Italia, da sempre schierata a favore dell’attivazione del fondo, a differenza di Lega e Fratelli d’Italia. Secondo Sestino Giacomoni: "Il M5s continua a trattare la questione del Mes sanitario alla stregua di una pregiudiziale ideologica destinata tuttavia a scontrarsi non solo con il buon senso, il calcolo economico ma anche con la narrazione del governo. Se il presidente del Consiglio sostiene che le risorse ci sono è ancora più grave perché quando vediamo gli ospedali al collasso, quando mancano i medici, quando abbiamo visto che non ci sono reparti Covid allora vuol dire che questo governo, se aveva le risorse e non le ha usate o le ha usate male, è incapace".
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