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Coronavirus, Bassetti: 'Decessi contati in modo sbagliato, anche chi aveva infarto con tampone positivo era registrato come morto per Covid'

L'infettivologo torna ad accusare il sistema di conteggio dei decessi. Nel corso della pandemia il numero dei morti è stato più volte strumentalizzato per giustificare alcune scelte del Governo

20 Novembre 2020

Coronavirus, Bassetti: 'Decessi contati in modo sbagliato, anche chi aveva infarto con tampone positivo era registrato come morto per Covid'

Emergenza Coronavirus, il reparto di terapia intensiva dell'ospedale Policlinico Sant'Orsola-Malpighi per la cura del Covid-19 - Fonte: LaPresse

Se l’Italia è il terzo Paese al mondo per tasso di letalità del Covid-19, è chiaramente colpa di un errore. Questo è quanto sostiene Matteo Bassetti, infettivologo di professione e da mesi presente in ogni talk televisivo per discutere dell’andamento della pandemia in corso.

Per mesi la conta dei morti è stata fatta in una maniera errata 

A L’aria che tira, su La7, Bassetti ha sostenuto che anche per quanto riguarda “la mortalità abbiamo sbagliato. Abbiamo contato in maniera del tutto diversa rispetto a come hanno contato altrove in Europa”. I dati mostrano infatti che, da quando si è cambiata la metodologia di conteggio dei decessi, nel nostro Paese è decresicuto in maniera sensazionale il tasso di letalità tra i positivi al Covid-19. Per Bassetti però, esiste “un peccato originale che riguarda marzo-aprile, dove chiunque arrivasse in ospedale con un tampone positivo, anche che aveva un infarto, veniva qualificato come morto per Covid”. 

Bassetti continua sostenendo che, da medico, è fastidioso sentirsi dire da mesi che l’Italia è il peggior Paese d’Europa per quanto riguarda i morti da Covid, dal momento che questo dato è frutto di un grave errore di calcolo commesso nei primi mesi di gestione della pandemia. “Siamo stati noi ad insegnare come comportarsi a tedeschi e francesi, eppure ci troviamo ad avere la mortalità più alta dell’India”. Guardando i vari indici, si nota infatti come l’Italia, con un tasso di mortalità del 3.8%, sia in questo momento al terzo posto nel mondo, preceduta solo dal Messico (9.8%) e dall’Iran con il 5.4%. Altri Paesi europei, come la Francia, la quale conta tra l’altro molti più casi attivi di quanti ce ne siano in Italia, ha un tasso di letalità decisamente più basso, intorno al 2.2%. 

La testimonianza di Bassetti mostra ancora una volta come i numeri della pandemia, usati a più riprese dal Governo e dalle Regioni per chiedere sofferenti limitazioni agli italiani, potrebbero essere stati mal interpretati. Tutt’oggi abbondano, lungo l’intera penisola, testimonianze di morti senza tampone, autopsie sabotate e altri episodi che non permettono certamente di fare chiarezza sugli effetti reali degli interventi del Governo.

L’Iss smentisce però la tesi di Bassetti 

Secondo però quanto si evince dall’analisi dei dati pubblicati a luglio dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) e Istat, il Covid-19 sarebbe “la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone risultate positive al tampone”. Questa testimonianza smentisce dunque in parte la teoria di Bassetti. Inoltre, sempre i dati dell’Iss e dell’Istat indicano come nel restante 11% dei casi, il Covid è stato comunque “causa che può aver contribuito al decesso accelerando processi morbosi già in atto, aggravando l’esito di malattie preesistenti o limitando la possibilità di curare”. 

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