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Sanità Calabria: il Governo alle prese con una figuraccia storica. Da Cotticelli a Gaudio: l'emblema della gestione dell'emergenza

Caos Calabria: Gaudio rinuncia. È la sintesi del fallimento dello Stato nella gestione della pandemia causata dal Covid-19

17 Novembre 2020

Sanità Calabria: il Governo alle prese con una figuraccia storica. Da Cotticelli a Gaudio: l'emblema della gestione dell'emergenza

La visita del presidente Giuseppe Conte a Reggio Calabria - Fonte: LaPresse

Continua la tragicommedia in salsa calabrese. Dopo le dimissioni di Saverio Cotticelli e quelle di Giuseppe Zuccatelli, è andata in scena oggi la rinuncia da parte di Eugenio Gaudio alla poltrona di commissario alla sanità per la Regione Calabria. 

3 nomine in 10 giorni. Cotticelli: “Sono stato drogato”

In 10 giorni, si sono succeduti quindi 3 diversi commissari, ai quali si dovrà per forza trovare un quarto sostituto, se non di più. Le dimissioni di Cotticelli hanno sconvolto il Paese, alle prese da un mese con la seconda violenta ondata del virus Covid-19. Il commissario, nominato nel 2018, ha scoperto infatti, durante un’intervista a telecamere accese, di essere lui il soggetto incaricato di redigere il piano anti-Covid per la Regione. Chiamato a furor di popolo alle dimissioni, ha sostenuto che probabilmente prima dell’intervista era stato drogato, in quanto nemmeno lui è in grado di spiegare cosa sia successo. 

Ciò che è successo in Calabria è l’emblema della gestione del Covid-19 in Italia

L’immagine appena descritta è certamente il punto più basso di una più che fallimentare strategia attuata, da marzo ad oggi, dall’intero sistema Italia per affrontare l’epidemia. Ma come se non bastasse, la questione Cotticelli perde quasi di rilevanza davanti agli sviluppi che ne sono seguiti. La rimozione dell’ex generale dei Carabinieri ha infatti scatenato un vortice di figuracce e imbarazzi per il Governo che, visto lo stato delle cose nel Paese, proprio ci si poteva evitare. Roberto Speranza, Ministro della Salute, ha scelto di nominare, al posto dell’epurato Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli. L’ex neo-assessore nel 2018 si candidò alle elezioni politiche con Liberi e Uguali, il partito dello stesso Speranza. Ci è voluto pochissimo però prima che emergessero alcune scioccanti riprese, in cui Zuccatelli esprime visioni chiaramente negazioniste e dunque, si procede al secondo cambio della guardia. 

Il Governo ora deve trovare una soluzione, in maniera rapida 

La terza nomina però non poteva certo esimersi dallo scatenare polemiche. Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza di Roma, viene scelto dal Governo in fretta e furia, in modo da evitare di lasciare scoperta una carica così importante nella Calabria zona rossa. Peccato che, da quanto è emerso nelle primissime ore dopo la nomina, Gaudio sia indagato dalla Procura di Catania per una questione legata a concorsi truccati negli atenei. Non finisce qua, perché sebbene in Italia sia in vigore il presupposto di innocenza, è lo stesso Gaudio a fare marcia indietro, annunciando di rinunciare alla carica accettata solo poche ore prime. Secondo quando comunicato dall’ex rettore, “mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”

Il Governo quindi, a dieci giorni dalla rimozione di Cotticelli, si trova punto a capo, con l'aggiunta però di due nomine fallite e un imbarazzo che risulta essere raro anche per gli standard a cui siamo stati abituati. Nei prossimi giorni Conte dovrà per forza trovare una figura su cui fare affidamento, che sia in grado di governare la sanità calabrese in maniera efficiente e decisa. La Regione è infatti tra le peggiori per quanto riguarda la disponibilità di terapie intensive, per non parlare del clamoroso stato di arretratezza del sistema sanitario che, da mesi, preoccupa i calabresi alle prese con il divampare del contagio.

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