16 Novembre 2020
San Raffaele Milano, conferenza stampa di Alberto Zangrillo - Fonte: LaPresse
Torna ad attaccare Alberto Zangrillo. Il medico personale dell’ex Premier Silvio Berlusconi e primario del San Raffaele punta il dito contro gli allarmisti, sostenendo che terrorizzare le persone non serva a renderle responsabili.
Zangrillo porta dunque avanti una doppia battaglia. Quella che combatte tutti in giorni in ospedale, al San Raffaele di Milano, nel reparto di rianimazione, e quella mediatica, dove si scontra con altri virologi e scienziati. Accusato da molti di negazionismo, Zangrillo è stato sin dai primi giorni tra i maggiori promotori di un approccio più soft alla gestione della pandemia, sostenendo l’inutilità, e dannosità, delle misure di chiusure e restrizioni attuate dal Governo.
Interrogato sull’avanzamento della pandemia in Italia, e su quanto la situazione di oggi possa essere paragonata a quella dello scorso marzo, Zangrillo ci tiene a sottolineare come “stiamo affrontando il problema con metodo e l'approccio terapeutico corretto sta diffondendosi negli ospedali e sul territorio”. Detto ciò, la narrazione del Governo, di una certa stampa e di alcuni suoi colleghi ha sicuramento contribuito a creare un clima di profondo terrore nel Paese, fattore scatenante degli episodi quotidiani di sovraffollamento degli ospedali e del collasso dei pronto soccorso. Zangrillo aggiunge inoltre che “la paura è comprensibile e ha alimentato un afflusso disordinato in ogni ospedale. Anche perché i test eseguiti non per tracciare, ma per tranquillizzare se stessi, "sono inutili e pericolosi”.
Puntando il dito contro poi chi lo accusa quotidianamento, Zangrillo non esita a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Esistono anche in medicina, come in tutti i settori, quelli che non sbagliano mai: sono coloro che stanno sul divano di casa, dietro a una telecamera e davanti a una scrivania" ci tiene a sottolineare il professore.
Continuano poi le sue frecciatine, dirette a chi si sospetta stia portando avanti una campagna d’odio nei suoi confronti: “Se terrorizziamo le persone, non le renderemo mai responsabili. Mio padre mi ha insegnato l'importanza della carità”. C’è poi tutta una serie di scienziati che, comprendendo la gravità della situazione, ha sfruttato la situazione per farsi un nome. Costoro non possiedono certo i requisiti per essere considerati e definiti come tali, ma hanno comunque partecipato in maniera attiva al dibattito negli ultimi mesi. In conclusione, Zangrillo sostiene come la seconda ondata abbia dimostrato in maniera chiara che gli attacchi al sistema sanitario della Lombardia, che punta sull'azione sinergica del pubblico col privato, erano del tutto gratuite: "È ampiamente dimostrato che il privato non sottrae risorse al pubblico".
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