05 Novembre 2020
Camera dei Deputati - Giuseppe Conte risponde al Question time - Fonte: LaPresse
Sono momenti duri quelli che sta vivendo Giuseppe Conte alla guida del Paese. È sicuramente la crisi più difficile che il Premier abbia mai affrontato da quando risiede a Palazzo Chigi. La gestione della fase preparatoria alla seconda ondata del virus Covid-19 ha attirato molte critiche direttamente sull’operato di Conte, finito per la prima volta sotto l’occhio del ciclone, dopo che la sua popolarità aveva raggiunto cifre da record nel periodo tra marzo e maggio.
Per la prima volta dall’inzio dell’epidemia, anche il Quirinale è sceso in campo, esortando il Governo a lavorare unito e a marciare in maniera compatta nella lotta contro la diffusione del contagio. A non andare giù al Colle sono state le recenti dinamiche di potere, sia interne al Governo che con le Regioni, colpevoli di aver minato l'efficienza dell’operato dello Stato nel limitare la diffusione del coronavirus. Le colpe addossate a Conte riguardano anche la scarsa inclusione delle opposizioni e il frequente bypass del Parlamento.
Mattarella chiede che si agisca in maniera più rapida e risolutiva, garantendo oltre alle misure restrittive anche un piano economico che permetta il rilancio dell’economia nazionale, flagellata da un anno terribile che ha portato il Paese indietro di vent’anni. Grande attenzione dunque per quanto riguarda i piani che garantirebbe i fondi europei, grazie all’attivazione del Recovery Fund. Non bastano, nell’ottica del Quirinale, infatti i ristori promessi ai gestori di bar e ristoranti, così come tutte le altre misure temporanee messe in campo da Palazzo Chigi.
Quello che emerge è che, di fatto, ad oggi ancora non si conoscono i piani né tantomeno i progetti del Governo che dovrebbero puntare alla ripresa economica. Al momento sono stati molti gli annunci e le promesse, ma poche le azioni concrete per aiutare gli italiani in questo momento di crisi.
Come se non bastasse, anche la recente gestione della seconda ondata ha scontentato tutti: dai cittadini, costretti a chiudere nuovamente le loro attività, alle opposizioni e alla stessa maggioranza. Anche gli esperti si sono espressi in maniera negativa sull’operato del Governo e soprattutto sulla natura dell’ultimo Dpcm, quello che reintroduce di fatto il lockdown in Italia, ma in maniera differenziata sul territorio.
Sul suo profilo Facebook, Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, ha bocciato drasticamente il contenuto del nuovo decreto del Presidente del Consiglio. "Il nuovo Dpcm è firmato. Da domani gran parte del Paese dovrà affrontare nuove restrizioni e pesanti sacrifici”. Secondo Viola, “saranno settimane difficili e dolorose. Il coprifuoco non ha una ragione scientifica, ma serve a ricordarci che dobbiamo fare delle rinunce, che il superfluo va tagliato, che la nostra vita dovrà limitarsi all'essenziale: lavoro, scuola, relazioni affettive strette”. Viola continua rivolgendosi direttamente agli italiani e esortando i cittadini: “Oggi l'unica cosa che mi sento di fare è lanciare un appello ai cittadini: diamo un senso a questi sacrifici".
Quello che è necessario, secondo l'immunologa, è un cambiamento di vita sostanziale degli italiani. Il buonsenso dovrebbe portarci a evitare situazioni pericolose che aiutino la diffusione del contagio, a partire da cene con amici a parenti. “L'unica cosa che funziona contro questo virus è limitare il numero di persone che incontriamo nelle nostre giornate. Dobbiamo restringere il cerchio delle nostre relazioni, personali e professionali. Facciamo tutti la nostra parte: la storia siamo noi”.
Contrariato anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Il suo parere, che poi è anche stato riportato davanti alla commissione Igiene e sanità del Senato è questo: “La non strategia dei Dpcm settimanali, che introducono misure che finiscono per essere troppo blande per la velocità della crescita della curva dei contagi, ci sta spingendo inevitabilmente verso il lockdown totale, perché non riusciamo a percepire quelli che sono gli effetti delle misure introdotte a inseguire il virus”.
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