27 Ottobre 2020
Matteo Salvini (foto Lapresse)
Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali dell’istituto demoscopico SWG, il Partito Democratico, che resta più o meno costante, è ormai a meno del 3% dal partito di Matteo Salvini. Duro colpo quindi per la Lega.
Buon vento per Giorgia Meloni che sembra riuscire a sottrarre sempre più elettorato all’alleato di opposizione. Il Movimento 5 Stelle invece è soltanto il quarto partito d’Italia.
Il dato più clamoroso è il vero e proprio crollo della Lega che passa dal 24,3% al 23,3%, perdendo addirittura l’1%, risultato raro come differenziale di una sola settimana. Risulta evidente che Matteo Salvini non riesce più a incanalare pienamente i consensi dell’opposizione. Fratelli d’Italia, infatti, guadagna lo 0,5% e sale al 16,2%, divenendo saldamente la terza forza politica in Italia. Forza Italia infine sale dal 6,1% al 6,4%.
Le cose non vanno certamente meglio per il Partito Democratico che perde un decimale e scende dal 20,5% al 20,4%, ma ormai è a meno di 3 punti percentuali dalla Lega. Il Movimento 5 Stelle guadagna lo 0,2% e sale al 15,4%, vedendo però allontanarsi comunque FdI. La Sinistra continua a guadagnare, questa volta lo 0,1%, e sale al 3,8%. Italia Viva, invece, perde lo 0,2% e si ferma al 3,2%, così come Azione di Calenda che perde lo 0,2% ed è al 3,0%.
I partiti che al momento resterebbero fuori dalla soglia di sbarramento del 3% sono +Europa con il 2,3% (+0,2%), i Verdi con l’1,9% (+0,2%), Cambiamo con l’1,2% (+0,1%).
Il governo al momento è al 42,8%, mentre l’opposizione è al 45,9%. Il differenziale è di circa il 3%.
I sondaggi d’opinione invece hanno avuto come oggetto la valutazione degli italiani circa le misure contenute nell’ultimo DPCM. Che cosa è emerso?
La maggioranza degli intervistati ritiene le misure adeguate o addirittura insufficienti, mentre soltanto per un italiano su quattro sarebbero eccessive. Significativo anche il giudizio su singole misure: quella considerata la più adeguata (il 77%) è il divieto di feste al chiuso e all’aperto, mentre per circa la metà degli italiani sono comunque adeguate sia le chiusure di palestre e piscine sia la didattica a distanza sia la chiusura di teatri e cinema.
L’unica misura davvero criticata è la chiusura di bar e ristoranti: il 35% la ritiene adeguata, il 17% insufficiente, il 48% eccessiva.
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