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Governo e Regioni, Dpcm e ordinanze: quanta confusione. Tutti scaricano le responsabilità su tutti

In cinque giorni abbiamo assistito a un continuo botta e risposta tra Governo e Regioni. Un continuo emanare decreti e ordinanze che lascia perplessi

22 Ottobre 2020

Governo e Regioni, Dpcm e ordinanze: quanta confusione. Tutti scaricano le responsabilità su tutti

Camera - Informativa di Giuseppe Conte sulle iniziative contro l'emergenza Covid-19 - Fonte: LaPresse

Tornano in auge i Dpcm, divenuti argomento all’ordine del giorno con l’inizio della pandemia, che pensavamo avessero esaurito la loro celebrità già con la fine del lockdown primaverile. E invece, complice l’aumento dei contagi e l’avvento della seconda ondata del Covid-19, siamo tornati ad assistere alla continua emanazione di decreti, ordinanze e raccomandazioni che ci portano indietro di qualche mese, quando il coronavirus era una novità. 

Governo e Regioni, è caos su Dpcm e ordinanze 

Da questa settimana si sono invece ristabilite le dinamiche a cui, sfortunatamente ci eravamo abituati. Parlando alla nazione da Palazzo Chigi, domenica scorsa Giuseppe Conte ha mostrato le nuove misure per contenere il virus: chiusura anticipata dei locali e stop agli sport di contatto. Nessun lockdown per non penalizzare le categorie già pesantemente colpite, quali negozi, bar e ristoranti. Non hanno fatto in tempo a passare nemmeno 24 ore che, senza aver nemmeno testato le nuove misure, subito si è iniziato a parlare di un coprifuoco serale in Lombardia, a cui è seguita a ruota la Campania. Il coprifuoco, prontamente introdotto nella giornata di ieri, ha visto alcune Regioni vietare gli spostamenti dei cittadini dalle 23 alle 5, rendendo superflue le misure adottate da Conte solo tre giorni prima. Ma la notizia di stamattina è che si pensa di introdurre addirittura un coprifuoco anticipato, nelle grandi città, a partire dalle 20. Ogni misura adottata si dimostra essere in sostanziale ritardo rispetto al corso degli eventi se è necessario, prima ancora che quest’ultime vengano introdotte, progettare, e far trapelare, l’esistenza di norme più restrittive. 

Nuovo Dpcm? No, o forse sì 

Si parla quindi di un nuovo Dpcm, pronto nel fine settimana, che rimedi all’insufficienza delle misure della settimana scorsa. Interrogato sul tema, Palazzo Chigi ha voluto ribadire come le voci di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio siano “prive di fondamento”. Davanti all’evoluzione della pandemia e al peggiorare della situazione, Palazzo Chigi fa notare che “ certamente non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano già state prese delle decisioni o nuove misure”. 

Le blande misure prese dal Governo servono forse a far ricadere la rabbia per le chiusure su chi le deve applicare, i Presidenti di Regione, evitando che l’esecutivo venga indebolito da critiche che si fanno sempre più forti. Se è vero che il virus fa paura, e che bisogna far di tutto per lottare contro la diffusione del contagio, è evidente che il piano anti-diffusione preparato dal Governo sia stato fallimentare. Nonostante da mesi la pandemia caratterizzi ogni aspetto della nostra quotidianità, tante sono state le lacune nei tentativi messi in campo. Non c’è stato un aumento dei tamponi consistente al punto di tenere sotto controllo la diffusione, il tracciamento dei positivi si è arenato e non si è stati in grado nemmeno di creare i posti di terapia intensiva considerati necessari per affrontare il nuovo corso dell’epidemia. 

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