19 Ottobre 2020
Palazzo Chigi, conferenza stampa del Presidente Conte sulle nuove misure anti-Covid - Fonte: LaPresse
Ieri sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è apparso in tv per annunciare alla popolazione la nuova stretta sulle misure di contenimento del Covid-19. Conte si è presentato con la mascherina sul volto e non l’ha rimossa per tutto il corso del suo intervento. È dunque il Premier stesso a cercare di far passare ulteriormente il messaggio ai cittadini di quanto sia importante utilizzare il dispositivo di protezione individuale costantemente e, come ripetuto più volte durante la conferenza stampa, lavarsi spesso le mani.
Complice il recente aumento dei casi, il Governo ha deciso di provvedere a una stretta che, nei fatti, applica a tutto il territorio nazionale l’ordinanza regionale emanata dalla Lombardia nella giornata di venerdì. Bar, ristoranti, gelaterie e ogni altro tipo di attività legata alla consumazione di cibi e bevande chiusi a mezzanotte, con la possibilità di vendere a chi non è seduto al tavolo fino alle 18. Non cambia nulla però per quanto riguarda la scuola, i mezzi pubblici o le attività commerciali. Per le piscine e le palestre, ancora una settimana di tempo per procedere all’applicazione dei protocolli di sicurezza, poi si vedrà se sono un luogo sicuro o meno. Stop però allo sport di contatto, sia a livello amatoriale che ai campionati dilettantistici.
Il nuovo Dpcm sembra quindi voler essere un tentativo, da parte del Governo, di attendere che la situazione peggiori ulteriormente, prima di procedere a chiusure e restrizioni che risulterebbero sgradite sia alla categorie di esercenti colpite duramente dalla pandemia, sia a una popolazione esausta per via del perdurare della pandemia. Conte ha scaricato poi sui Sindaci il compito di regolare la movida, i quali avranno il compito di provvedere alla chiusura di strade o piazze che risultino essere luogo di assembramenti. La mossa ha scatenato l’ira dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che, per bocca del suo presidente, il Sindaco di Bari Antonio Decaro, ha accusato il Governo di rimettere ai primi cittadini delle varie città la responsabilità e la conseguente impopolarità derivante dalle scelte prese in questo frangente.
Scegliendo di non agire in maniera drastica, il Governo rimette di fatto la responsabilità nelle mani dei cittadini, seguendo la retorica secondo la quale, se i cittadini si comportassero in maniera corretta, i contagi diminuirebbero. É evidente però come, nonostante gli sforzi compiuti dal governo nei mesi della pandemia, il Paese si trovi comunque in uno stato di impreparazione per reggere la seconda ondata, altrimenti non si dovrebbe correre ai ripari imponendo la chiusura dei bar. Il trasporto pubblico ancora non garantisce il distanziamento sociale nelle ore di punta e il sistema ospedaliero, benché sia stato potenziato, mostra già i primi segni di cedimento. Probabilmente, portare da 4 a 8 mila il numero delle terapie intensive non è sufficiente, visto che in Germania, Francia e Spagna, ad esempio, ne contano rispettivamente 30, 16 e 10 mila.
La linea del Governo è stata rimarcata anche dal Ministro dei trasporti Paola De Micheli, la quale a Mezz’ora in più ha chiaramente sostenuto come gli sforzi del Governo siano compromessi da chi non indossa correttamente la mascherina nei mezzi pubblici o dai capannelli che si formano fuori dai bar. Che la cittadinanza debba partecipare attivamente e con comportamenti virtuosi alla lotta contro il coronavirus è fuori discussione, ma è allo stesso tempo impensabile che il Governo si difenda dietro l’ottenimento di risultati che mostrano tutto meno che l’aver risolto la situazione.
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