23 Settembre 2020
"La scuola deve essere prima di tutto sicura", perciò sarà necessario "sostituire il patrimonio scolastico vetusto e poco innovativo con nuovi edifici. Vi sono casi, infatti, in cui costruire ex novo è economicamente più vantaggioso che sistemare edifici esistenti". Così la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, illustrando alla Camera le priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. "Negli ultimi mesi sono stati riavviati importanti stanziamenti che ora vanno sicuramente potenziati - ha sottolineato la Ministra - e fatti confluire in un Piano pluriennale complessivo di efficientamento e ammodernamento degli edifici scolastici".
Migliorare l'inclusione scolastica. E' uno degli obiettivi indicati dalla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, nel suo intervento in commissione Cultura della Camera sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. "Come ben sappiamo l’Italia ha una legislazione avanzata in materia di inclusione scolastica", ha detto la ministra.
"Tuttavia, cresce in modo costante il numero di alunne e alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali. Sono convinta che servano perciò risorse per creare una rete sempre più strutturata in grado non solo di accoglierli, ma anche di dare a loro e ai loro insegnanti ed educatori il necessario supporto".
"Per questo - ha proseguito Azzolina - dovremo sostenere l’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica attraverso il potenziamento dei Centri territoriali di supporto (CTS) e degli Sportelli Autismo, che serviranno per mettere in relazione e in comunicazione le scuole e l’amministrazione centrale e periferica. Andrà inoltre creata una piattaforma dedicata all’apprendimento degli alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri Bisogni Educativi Speciali secondo i criteri dell’Universal Design for Learning (UDL) che possa essere punto di riferimento per i docenti, i dirigenti, le famiglie".
"Credo fermamente che - ha concluso - anche nel caso dell’inclusione, la tecnologia e i sistemi digitali potranno e dovranno essere utilizzati sempre di più e in maniera sempre più professionale, in tutte le classi, come integrazione e supporto di una didattica che possa andare incontro alle esigenze di questi studenti".
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