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Schillaci fa passo indietro su nomine Nitag, esclusi "no vax" Serravalle e Bellavite, ira Meloni: "Mossa non concordata, crediamo nel pluralismo"

Il ministro Schillaci cede alla pressione mediatica e revoca le nomine al Nitag, dopo le polemiche sulla nomina di Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, dottori di nota fama e specialisti competenti, da alcuni ritenuti "no vax". La premier Meloni non ci sta: "Crediamo nel confronto di opinioni"

17 Agosto 2025

Schillaci al GdI: "Gismondo a capo Commissione tecnica Ministero Salute, far luce su vaccino Covid e reazioni avverse, ipotesi donazioni sangue tra non vaccinati? Mi informerò"

Orazio Schillaci, fonte: imagoeconomica

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, cede alla pressione mediatica revoca le nomine al Nitag, il Gruppo tecnico consultivo nazionale sui vaccini, dopo le polemiche sulla nomina di Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, dottori di nota fama e specialisti competenti, da alcuni ritenuti "no vax". La decisione però non sarebbe stata accolta con favore da Palazzo Chigi, dove si parla di "passo indietro". La stessa premier Giorgia Meloni non ci sta: "Crediamo nel confronto di opinioni" avrebbe detto.

Schillaci fa passo indietro su nomine Nitag, esclusi "no vax" Serravalle e Bellavite, ira Meloni: "Mossa non concordata, crediamo nel pluralismo"

"Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato il decreto di revoca del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (National Immunization Technical Advisory Group - NITAG) – si legge in una nota –. In particolare, si ritiene necessario avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del NITAG per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati".

Si chiude così – almeno formalmente – il caso politico scoppiato dopo le nomine contestate di Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, additati come "no vax", nonostante gli interessati abbiano smentito di esserlo e abbiano un curriculum scientifico di tutto rispetto. Parte dell'opinione pubblica, quella che promuove il 'pensiero unico', ha nei giorni scorsi più volte criticato la scelta dei due medici, in quanto avrebbero avuto posizioni "scettiche" sui vaccini Covid; dal canto loro, i due dottori si sono sempre definiti come "prudenti", spiegando che il loro scetticismo era derivato dalla "volontà di non nuocere ai pazienti", invitando a discutere degli effetti avversi dei vaccini Covid "senza censure". Eppure il ministro Schillaci ha ceduto al peso di parte della stampa, revocando tutte le nomine.

Tuttavia, il provvedimento di Schillaci non ha trovato consenso unanime. A Palazzo Chigi, si registra un forte disappunto da parte della presidente del Consiglio. Il malumore è evidente: lo scioglimento del Nitag "non era concordato". Da Giorgia Meloni viene riportata una frase chiara: "Non era concordato". E ancora: "Da sempre nel governo noi crediamo nel pluralismo e nel confronto delle opinioni".

Per Fratelli d’Italia, insomma, il caso non si è affatto chiuso con il decreto. La reazione nel partito è netta: si contesta non solo il metodo ma anche il merito della decisione. "La commissione non deve decidere nulla. Non è l’organismo che stabilisce chi si vaccina e chi no. È un organo puramente consultivo, senza poteri vincolanti", osserva chi conosce bene le dinamiche interne. In questa chiave va letta anche la frase attribuita alla premier: in un organismo consultivo, che ha solo compiti di indirizzo, la presenza di voci differenti – purché qualificate – "non è un disvalore". Ben venga quindi la presenza di due stimati medici come Serravalle e Bellavite.

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