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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Il nuovo piano pandemico pare una foglia di fico che maschera l'eterna soggezione a OMS e UE

Chiacchiere e distintivo: blande raccomandazioni di puro buon senso, ma nel quadro della solita idolatria vaccinale. E il PD già alza le barricate, minaccia, pretende ancora più repressione e ossessione che in passato. Meloni che farà? Ovvio, si adeguerà, come sempre.

06 Luglio 2024

Italia in zona rossa

Il nuovo piano pandemico abbozzato dal Governo riporta alla solita soluzione all’italiana aggiornata in meloniana: chiacchiere e distintivo, poco coraggio, molto trasformismo. I richiami al buon senso sanitario e informativo, la proporzionalità degli interventi in riferimento alla situazione del paziente sono raccomandazioni pleonastiche nel quadro di una sostanziale soggezione al dio vaccino, così da indurre il sospetto, avanzato dalla giornalista Martina Pastorelli, di una foglia di fico da ramazzare via alle prime avvisaglie dell’OMS, questa organizzazione privata, finanziata da Gates, prima responsabile della strage più diffusa e colossale mai registrata in tempi democratici. A fronte del fallimento sanguinario delle politiche di contenimento per il Covid, OMS pretende misure ancora più invasive, violente e un controllo ancor più ossessivo in armonia con gli orientamenti europei della Baronessa affarista sostenuta a spada tratta dalla nostra presidente del Consiglio. Del resto l’attuale ministro Schillaci, uomo di Speranza, infuso da Mattarella, ha già provato più volte ad allinearsi ai diktat sovranazionali salvo smentirsi nella solita palude di giustificazioni: era una bozza, non c’è niente di certo, provvederemo a correggere. Provvederemo?

Mai dal partito di potere attuale è giunta una presa d’atto dei disastri compiuti sotto il regime precedente, mai si è avanzata almeno l’esigenza di ridiscutere tanto scempio: Fratelli d’Italia resta nel suo trasformismo, nell’opportunismo strategico che, come il cavaliere di Cervantes, “salì in groppa al destriero e partì per tutte le direzioni”. Senza mai arrivare a nessuna. La tanto sbandierata commissione d’inchiesta sul Covid è rimasta al livello delle false intenzioni, stante il boicottaggio preventivo del Capo dello Stato assoluto: una farsa che da sola basta a coprire di vergogna il partito familiare di Meloni, la quale, come sempre, se ne sta in finestra; un piano così ambiguo, così sgusciante ha ugualmente scatenato il PD che, in linea all’OMS, pretende più dittatura sanitaria, con metodi ancora più eversivi e totalitari. Ma almeno il PD ha il merito, se così lo si può chiamare, di non nascondersi: i suoi parlamentari invocano ogni santo giorno il ritorno allo stato concentrazionario, le mascherine in mare, la divisione per caste; lo avevano confermato già alla riedizione del libello di Speranza in tanto di sede istituzionale della Camera dei deputati: tutti d’accordo, Annunziata (in rampa di lancio per il Parlamento europeo), Conte, Speranza stesso, Schlein e gli altri del dirigismo autoritario, tutti con gli occhi di fuori: se un errore abbiamo fatto è stato di essere troppo concilianti, troppo morbidi ma la prossima volta non sbaglieremo, la prossima volta non lasceremo spiragli.

Non c’erano Draghi e Mattarella, ma loro sono della razza che non parla, non ne ha bisogno, fanno paura nella determinazione estrema per travolgere qualunque diritto. E possono vantarsene al modo del potere assoluto e cinico: “Non si può ricorrere a restrizioni di diritti in nome del dovere di governare”, dice a Treviso, alla settimana dei cattocomunisti di Casarini e Zuppi, lo stesso che ammoniva: “Non si invochi la libertà per non vaccinarsi” e avallava il sistema più tragico e più allucinante dei Paesi liberi, tale da fare inorridire il resto degli Stati a regime formalmente democratico. Ma Mattarella stava mandando uno dei suoi avvertimenti alla Meloni. Come reagirà quest’ultima ai desiderata del PD? Non c’è dubbio che si comporterà con la stessa ambiguità dimostrata in Europa: cederà su tutta la linea, salvo presentarsi, al balconcino o su Instagram, per irretire i “patrioti, italiani” convincendoli che sono al sicuro, che c’è lei a difenderli, che è un’altra vittoria del partito familiare.

È sempre la sinistra a dettare l’agenda e Meloni, che vuol durare, lo sa. Sa che, come dice la Bibbia, “un’altra occasione non si presenta” e non muove foglia, regna all’insegna di un immobilismo frenetico di facciata, che non disturba nessuno, si tiene stretta la chance che le si è presentata, almeno finché dal Quirinale non verrà deciso che ha fatto il suo tempo. E se per durare occorre un piano pandemico volatile, se l’idolatria del vaccino deve continuare con il suo portato di restrizioni e di violazioni, ebbene che si faccia. Occorre ricordare una volta di più che i tre governi a palleggiarsi il regime sanitario furono ammucchiate onnicomprensive da destra a sinistra, con la sola Fratelli d’Italia in posizione esterna ma, fondamentalmente, di sostegno. Salvo flebili e irrilevanti voci isolate, nessuno ha mai contestato la totale dismissione costituzionale, durata oltre due anni, così come nessuno, a cose fatte, si è permesso di obiettare circa la completa, cocente inutilità di tutte le misure adottate, una vanità fuorilegge. Non parliamo dell’effettiva portata dei vaccini, le cui vittime si contano nell’ordine dei milioni su base globale mentre in Italia si ha cura di non far uscire i dati, peraltro da nessuno sollecitati. Unico caso nel mondo libero, mentre le oscene, vergognose conferme delle intercettazioni tra ministero, CTS, Aifa e le altre istituzioni coinvolte, sono state già rimosse. Dicevano, con linguaggio scientifico, i luminari intruppati con la politica nomenklatoria: “Porco..., questi vaccini non funzionano, questa merda uccide!”. “Apposta bisogna spingerli di più, se no che fine facciamo noi? Chi volete sacrificare, la gente o i vaccini?”. E la risposta era chiara. E c’era chi rideva sulla morte di Camilla Canepa e poi su migliaia di altre. La sensazione resta la stessa che abbiamo segnalato infinite volte: alla prima occasione ci riproveranno, “ma questa volta cattivi”, come nella storiella di Hitler redivivo. Ed è più di una sensazione.

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