02 Novembre 2023
Pfizer, fonte: imagoeconomica
I vaccini per il Covid non vendono più e di conseguenza Pfizer non registra più gli utili di prima. Il ritorno alla normalità fa i conti con una perdita netta di 2,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2023. La casa farmaceutica americana vede abbassarsi drasticamente la richiesta sul siero ma anche la svalutazione di Paxlovid. E dire che non molto tempo fa, quando si festeggiava l'utile record, l'ad Albert Bourla spiegava che "il virus" sarebbe "rimasto per decenni", pregustando nuovi ricavi all'altezza di quello del 2022, quando l'azienda ha incassato 100,33 miliardi di dollari.
Il crollo delle vendite dei vaccini Covid Pfizer era stata già previsto dalla stessa azienda a metà ottobre, quando furono tagliate le stime. I 2,4 miliardi di dollari del terzo trimestre sono lontani anni luce dagli 8,6 del terzo trimestre 2022. Il bilancio dei primi nove mesi del 2023 rimane comunque in attivo, con utili netti pari a 5,5 miliardi di dollari, ma perde il 79% rispetto ai 26,4 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Il virus oltre a lasciare strascichi nella popolazione ha ovviamente arricchito le tasche di alcune delle più grandi aziende farmaceutiche al mondo come la stessa Pfizer e Moderna. Il ceo Bourla continua: "Con la modifica dell'accordo di fornitura del trattamento Covid-19 con il governo statunitense, l'aspettativa di ulteriori chiarimenti sui tassi di vaccinazione a livello globale entro la fine dell'anno e i progressi che continuano a emergere dalla nostra pipeline, ci auguriamo di concludere il 2023 con uno slancio positivo che metta in evidenza il potenziale di crescita a lungo termine di Pfizer".
Negli ultimi tre mesi Pfizer ha registrato un fatturato di 13,2 miliardi di dollari, in calo del 42% rispetto ai 22,6 miliardi del terzo trimestre 2022. La causa è la forte contrazione dei due trattamenti contro il Covid in portafoglio. Il vaccino Comirnaty e il farmaco Paxlovid, i quali hanno perso rispettivamente il 70% e il 95% dei ricavi su base annuale.
I farmaci non Covid dell'azienda segnalano una crescita del 10%: "Con i contributi previsti dal lancio di nuovi prodotti, siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di crescita dei ricavi operativi non Covid per l'intero anno, che va dal 6% all'8%", spiega David Denton, cfo e vicepresidente esecutivo.
Le grane per Pfizer in questo momento sembrano essere ben altre. Recentemente è trapelato il contratto d'acquisto tra la Commissione Europea e la casa farmaceutica per 200 milioni di dosi. Un APA che apparentemente Bruxelles avrebbe cercato di censurare, inizialmente non rendendolo pubblico sul proprio sito, poi diffondendolo con ben 25 articoli omissis. Il Giornale d'Italia ha recuperato la versione originale non censurata.
Nel contratto sono inseriti 25 articoli “omissis”, tra cui l’art 1.4: “Possibili reazioni avverse e ignoti effetti a lungo termine” e l'art I.12: "Stati membri si assumono le responsabilità”.
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