11 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Anche l'Oms critica la strategia vaccinale basate sulle dosi booster e spinge affinché vengano studiati nuovi vaccini "che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell'infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte". Secondo gli esperti dell'Organizzazione infatti, alla luce del continuo emergere di nuove varianti non sarebbe appropriato e nemmeno sostenibile continuare ad affidarsi a continui richiami dei vaccini pensati per i vecchi ceppi del virus. La questione è dibattuta anche all'interno dell'Ema, che ha spiegato come al momento non vi siano dati a supporto dell'efficacia di un secondo booster.
L'auspicio dell'Oms è che nuovi vaccini adatti alle nuove varianti siano presto ultimati. Nell'attesa che "siano disponibili, e alla luce dell'evoluzione del virus SARS-CoV-2, occorrerà forse aggiornare la composizione degli attuali vaccini anti-Covid, al fine di garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall'Oms contro l'infezione e la malattia". Secondo l'Organizzazione infatti: "Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile".
L'attuale posizione dell'Oms sui booster non è peraltro dissimile da quella manifestata dal suo direttore generale lo scorso mese, seppur con presupposti diversi. Nella conferenza stampa del 23 dicembre, Tedros Ghebreyesus aveva infatti dichiarato che: "Nessun Paese potrà uscire dalla pandemia a colpi di dosi di richiamo e i booster non vanno visti come un lasciapassare per i festeggiamenti in programma". Il focus dell'intervento del direttore generale in quel caso non era però l'efficacia delle dosi booster, bensì l'ingordigia di vaccini da parte dei paesi sviluppati, con effetti negativi nelle zone più povere del mondo: "È francamente difficile capire come, a un anno da quando sono stati somministrati i primi vaccini, tre operatori sanitari su quattro in Africa non abbiano ancora avuto accesso a un vaccino".
Dello stesso parere dell'Oms anche l'Ema, nella persona del capo della strategia vaccinale Marco Cavaleri: "Sta emergendo una discussione sulla possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso: non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio", aggiungendo poi: "Siamo abbastanza preoccupati per una strategia che preveda vaccinazioni ripetute in un lasso di tempo breve. Non possiamo continuare a dare dosi di richiamo ogni tre o quattro mesi".
Le parole usate da Cavaleri sono sostanzialmente le stesse dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: "Se l'uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine". Verso la prossima primavera dovrebbe arrivare l'ok dell'Agenzia Europea del Farmaco a vaccini adattati per far fronte alla variante Omicron.
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