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Trentino, no a terzo mandato per presidente provincia Fugatti da parte di Cassazione: "Limite 2 mandati anche per autonomie a statuto speciale"

La Consulta boccia la legge trentina voluta dalla Lega: il divieto del terzo mandato vale anche per le autonomie speciali. Stop alle ambizioni di Fugatti

06 Novembre 2025

Terzo mandato Trentino, governo impugna legge della regione ma la Lega vota contro, Fugatti: "Da cdm atto molto pesante"

Maurizio Fugatti, fonte: imagoeconomica

La Corte di Cassazione si è pronunciata: anche per le regioni e le province autonome a statuto speciale, il limite per i mandati dei governatori è di 2. Si sgretolano quindi le ambizioni dell'attuale presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che aveva indicato il suo interesse al terzo mandato.

Trentino, no a terzo mandato per presidente provincia Fugatti da parte di Cassazione: "Limite 2 mandati anche per autonomie a statuto speciale"

La Corte costituzionale ha posto fine alle ambizioni politiche di Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento e membro della Lega, stabilendo che il divieto di un terzo mandato consecutivo per i presidenti di regione e provincia vale anche per le autonomie a statuto speciale.

Con la sentenza pubblicata il 6 novembre, la Consulta ha dichiarato illegittima la legge trentina approvata lo scorso aprile dal Consiglio provinciale, che avrebbe consentito a Fugatti — al secondo mandato — di ricandidarsi alle prossime elezioni. Il testo era stato impugnato dal governo Meloni su richiesta di Fratelli d’Italia e Forza Italia, nonostante la contrarietà degli esponenti leghisti.

Secondo la Corte, il limite dei due mandati è "un principio generale dell’ordinamento giuridico della Repubblica", e dunque vincola anche la potestà legislativa primaria delle autonomie speciali. In altre parole, nemmeno regioni e province con statuti propri possono aggirare questa norma, introdotta nel 2004 per garantire il ricambio democratico nelle istituzioni locali.

La decisione smentisce la linea difesa da Fugatti e dal suo partito, convinti che l’autonomia della provincia di Trento potesse consentire una deroga. Ma la Consulta ha ribadito che l’autonomia non equivale a impunità istituzionale.

Il verdetto arriva in un clima politico già teso sul tema del terzo mandato. A maggio, la scelta del governo di impugnare la legge trentina aveva creato frizioni nel Consiglio dei ministri, con il ministro leghista Roberto Calderoli che aveva definito la decisione "un grave errore". Anche il leader della Lega Matteo Salvini aveva cercato di minimizzare lo scontro, liquidandolo come “una questione locale”.

Per Fugatti, la sentenza rappresenta una battuta d’arresto, ma anche un messaggio chiaro: lo statuto speciale non può essere usato come scudo contro i principi costituzionali. Fratelli d’Italia ha espresso soddisfazione per il verdetto, definendolo una "riaffermazione di un principio universale di diritto".

Il caso riaccende il dibattito nazionale sul limite dei mandati, che coinvolge anche un altro nome di peso della Lega: Luca Zaia, governatore del Veneto, anch’egli al centro del confronto sulla possibilità di un quarto mandato futuro.

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