22 Ottobre 2025
Il vento della disfatta soffia da sud. In Toscana, la Lega precipita sotto il 5%, lasciandosi alle spalle solo l’odore acre di frittelle bruciate e vessilli caduti. Un risultato disastroso che segna la débâcle del carroccio nelle terre rosse, tra fischi, cori e la rabbia di chi non accetta rigurgiti reazionari nei cortili popolari.
Roberto Vannacci, il generale promosso vicesegretario come spot per le Europee, è rimasto ben lontano dal consiglio federale. La versione ufficiale parla di “impegni a Strasburgo”, ma il sentore pare che non volesse assistere al proprio ridimensionamento. In tre ore di vertice, tra malumori e silenzi, la Lega lo ha messo all’angolo.
Salvini, assediato da dentro e da fuori, prova a blindare la leadership: “Benvenuti tutti, ma niente politica per conto vostro”. Un messaggio chiaro al mondo “al contrario” che ruota attorno al generale: basta gazebo personalizzati, basta slogan da curva. La linea è una, e la detta ancora il leader in affanno.
Il tentativo di pacificazione sa di tregua post-sbronza. Il Veneto si prepara alla prossima battaglia congressuale, mentre Vannacci freme in panchina. Resta il dubbio che agita le acque leghiste: l’ex militare avrà capito di essere stato solo una trovata da campagna elettorale?
Di Aldo Luigi Mancusi
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