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Tax Credit cinema, su 459 film pagati dallo Stato 345 non sono mai usciti in sala, tra cui "Stelle della Notte" di Francis Kaufmann/Rexal Ford

Su 459 film che tra il 2022 e il 2023 hanno usufruito del vecchio tax credit cinema, ben 345 non sono mai arrivati nelle sale

21 Giugno 2025

Tax Credit cinema, su 459 film pagati dallo Stato 345 non sono mai usciti in sala, tra cui "Stelle della Notte" di Francis Kaufmann/Rexal Ford

Stelle della Notte” è il film firmato da Rexal Ford/Francis Kaufmann, il presunto killer di Villa Pamphilj, ed è un film che non è mai uscito in sala, nonostante sia stato pagato dallo Stato con il tax credit cinema. Questo è solo uno dei tanti casi emblematici: su 459 film che tra il 2022 e il 2023 hanno usufruito del vecchio tax credit cinema, ben 345 non sono mai arrivati nelle sale. In sostanza, tre film su quattro hanno incassato contributi senza mai confrontarsi con il pubblico. Ora si indaga su quanti di questi siano effettivamente stati girati.

Tax Credit cinema, su 459 film pagati dallo Stato 345 non sono mai usciti in sala, tra cui "Stelle della Notte" di Francis Kaufmann/Rexal Ford

A differenza delle leggi fisiche che regolano le galassie, nel sistema del tax credit cinematografico i paradossi nascono dalle falle normative. Nel 2016, l’allora ministro della Cultura Dario Franceschini aveva potenziato questa agevolazione, ma con il tempo sono emersi abusi evidenti. Per questo, nel 2024, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano ha varato una riforma che ha introdotto controlli più severi, con l’obiettivo di limitare i film “mai visti da nessuno”. La legge ha suscitato molte polemiche ed è ora oggetto di un ricorso al Tar, ma le storture del sistema erano innegabili.

Tra le novità principali, la concessione del beneficio non è più automatica e “algoritmica”, ma soggetta a verifiche più approfondite, fatto che ha sollevato timori tra i cineasti indipendenti. Anche per il cinema internazionale, cruciale per il tax credit, sono stati introdotti vincoli più stringenti. Ad esempio, Rexal Ford avrebbe dovuto dimostrare di aver effettivamente sostenuto le spese di produzione, mentre fino ad oggi bastava presentare un progetto e un elenco di costi certificato, senza allegare materiale girato. 

Non mancano poi spese insolite o sospette tra le richieste: si parla ad esempio di una produzione che ha dichiarato 80mila euro di spesa per carta igienica. Nel caso di Kaufmann/Ford, il tax credit ottenuto è stato di 836.439 euro, erogato tramite Coevolution, società che funge anche da advisor e coproduttore di produzioni internazionali. Curiosamente, nello stesso elenco dei beneficiari 2023 figura un altro film straniero, “The Painter Cat”, un’animazione con regista indiano e coproduzione Coevolution, che ha incassato una cifra quasi identica. Anche su questo titolo ci sono pochissime informazioni pubbliche.

Naturalmente, ci sono esempi in cui il tax credit funziona come previsto. La seconda stagione di White Lotus, girata in Sicilia, ha ottenuto quasi 14 milioni di euro di contributi, generando anche un impatto turistico positivo. Tuttavia, molti film usciti nelle sale non hanno giustificato l’investimento pubblico. Il sostegno statale è fondamentale per finanziare progetti a basso appeal commerciale, ma tra i pochi film che arrivano al pubblico, i flop restano numerosi.

Al Ministero della Cultura si ricordano bene due commedie, Ladri di Natale e Sherlock Santa, girate da Francesco Cinquemani e prodotte da Fenix Entertainment tra il 2021 e il 2023: costi dichiarati per 15 milioni di euro, 4 milioni di contributi incassati, ma appena 13mila euro di incassi al botteghino.

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