28 Febbraio 2025
Energia nucleare, fonte: Twitter @arpatoscana
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al ddl sull'energia nucleare. Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in conferenza stampa ha dichiarato che i reattori di nuova generazione saranno pronti "verso il 2030" e che il governo è "pronto" a confrontarsi con tutti. Il vicepremier Antonio Tajani ha affermato che questa è una "giornata storica per l'Italia". Dura la replica dei Verdi: "Schiaffo ai milioni di italiani che nel 2011 dissero no".
Con l'approvazione del ddl delega, il governo ha 12 mesi per approvare uno o più decreti legislativi che regolino la produzione di energia nucleare. Secondo quanto previsto dal ddl, le centrali nucleari già esistenti, di "prima" e "seconda" generazione, dovranno essere smantellate, dovrà essere trovata una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti e si dovrà puntare sulla ricerca e sviluppo di energia da fusione.
Il ministro per l'Ambiente Pichetto Fratin ha dichiarato in conferenza stampa: "Abbiamo una grande responsabilità verso le future generazioni. Dobbiamo garantire loro energia più pulita, economica e sicura per un'Italia che vuole crescere ed essere più competitiva. E questo è il senso della legge delega sul nucleare sostenibile che abbiamo approviamo oggi". Il ministro ha riportato che secondo gli analisti i nuovi reattori nucleari dovrebbero essere pronti "verso il 2030". Secondo il ministro Pichetto Fratin, "l'Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro, grazie d un progetto ambizioso su cui siamo aperti a confrontarci con tutti coloro che, al di là di ogni imposizione ideologica, hanno davvero a cuore il futuro, la sicurezza e la crescita del paese". Il compagno di partito Tajani ha definito oggi come una "giornata storica per l'Italia".
Contrari Avs, con Angelo Bonelli che ha criticato il ddl approvato. "Quanto costerà il programma nucleare del
governo? Chi pagherà? E quali effetti avrà sulla bolletta degli italiani, considerato che il costo del nucleare sarà quasi il triplo di quello delle rinnovabili? Giorgia Meloni ha dato uno schiaffo alla democrazia e a 25.643.652 cittadini che, nel referendum del 2011, dissero no al nucleare, dopo averlo già fatto nel 1987 con un analogo referendum", ha sottolineato il deputato e co-portavoce di Europa Verde.
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