21 Novembre 2024
La commissione Affari Costituzionali alla Camera ha approvato l'emendamento "Musk" del decreto legge Flussi, che toglie ai tribunali la competenza sui ricorsi per il trattenimento dei migranti, affidandola alle Corti d'Appello. Ciò significa che i tribunali civili non potranno più impedire il trasferimento dei migranti in Albania e non potranno più occuparsi della scelta tra il trattenimento ed il respingimento.
L'emendamento proposto dalla deputata di Fratelli d'Italia Sara Kelany è stato ribattezzato come il patron di Tesla e proprietario di "X", che nelle scorse settimane ha pubblicato diversi tweet in difesa del governo Meloni e contro l'interferenza dei giudici sul trasferimento dei migranti in Albania. Proprio gli accordi tra il governo italiano ed albanese avevano riaperto l'eterna diatriba tra magistratura e politica, dando origine ad uno scontro tra giudici e governo italiano.
L'emendamento cambia le regole sui procedimenti di convalida dei trattenimenti dei migranti, sollevando dalla responsabilità le Sezioni immigrazione dei tribunali civili e consegnandola alle Corti d'Appello. Sarà dunque competenza dei giudici di secondo grado, che avevano già espresso la loro contrarietà con una lettera inviata al Quirinale e ai presidenti di Camera e Senato, decidere sui ricorsi in materia di respingimento o trattenimento dei migranti. In seguito all'approvazione del decreto sui "Paesi Sicuri" avvenuta la scorsa settimana, il Governo era riuscito ad aggiornare la lista delle nazioni verso le quali possono essere effettuati i rimpatri.
Si potrebbe pensare che con l'emendamento approvato oggi in Camera la maggioranza di Governo abbia posto fine al dibattito sorto nelle ultime settimane. Ma il Consiglio Superiore della Magistratura riaccende la polemica, parlando di "indebito condizionamento dell'esercizio della funzione giudiziaria". Non tarda ad arrivare la risposta dei deputati della Lega che hanno presentato un ulteriore emendamento sui ricongiungimenti familiari:“L’accoglienza in Italia non può essere un gioco. I richiedenti dovranno risiedere in Italia non più da un anno, ma almeno da due anni consecutivi".
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