06 Settembre 2024
Alessandro Giuli - foto social
49 anni, romano, direttore del museo MaXXI della Capitale, Alessandro Giuli è da questo pomeriggio il nuovo ministro della Cultura del Governo guidato da Giorgia Meloni dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano.
Studi in Filosofia all'Università di Roma "La Sapienza", scrittore, giornalista, lavora al “Foglio” diretto da Giuliano Ferrara, nel 2008 ne è quindi nominato vicedirettore e poi condirettore fino al 2017, da febbraio a novembre 2017 direttore di Tempi. All'attivo ha diversi libri, tra cui "Il passo delle oche. L'identità irrisolta dei postfascisti" (2007); "E venne la Magna madre: i riti, il culto e l'azione di Cibele Romana" (2012); "Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione" (2018) e da ultimo "Gramsci è vivo. Sillabario per un’egemonia contemporanea" (Rizzoli). Come opinionista collabora con diverse testate. Membro del comitato scientifico della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine è analista e consulente per la Fondazione Med-Or.
Giuli è conosciuto al grande pubblico per le sue presenze in Tv. È stato infatti, tra l'altro, ospite fisso, tra il 2019 e il 2020, della trasmissione di Rai 2 'Patriae' condotta da Annalisa Bruchi, e spesso ospite di Lilli Gruber a 'Otto e mezzo' su La7.
Il 23 novembre 2022 era stato proprio Gennaro Sangiuliano, quale ministro della Cultura, a nominarlo presidente della Fondazione MAXXI, incarico ricoperto fino ad oggi.
La cerimonia di giuramento di Giuli al Quirinale, alle 19: "Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano - si legge in una nota della premier Meloni - e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l'azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi".
Alessandro Giuli è sposato con la giornalista Valeria Falcioni.
Della famiglia di origine aveva parlato a lungo in una intervista rilasciata prima dell'estate al Corsera, spiegando che il "nonno paterno ha iniziato il Ventennio con la Marcia su Roma e l’ha concluso a Salò. Papà sindacalista della Cisnal, iscritto al Movimento sociale, erede di una dinastia di proprietari terrieri marchigiani cresciuto nella convinzione, trasmessagli dal padre, che la Resistenza gli avesse rubato tutto. Sono cresciuto con questa irrequietezza, che mio padre a sua volta ha poi trasmesso a me, ma ho chiuso il cerchio: i miei figli non ci passeranno, con questa storia non avranno nulla a che fare, ho pagato anche per loro. Per parte di mamma, totalmente un’altra storia. Il nonno materno ha fatto la Resistenza, mamma democristiana".
Degli amici, nel corso della stessa intervista aveva detto "Quelli che più mi piacerebbe frequentare sono tutti morti prima della nascita di Cristo", e su Giorgia Meloni: "La conosco da tanto tempo, in certe fasi abbiamo anche discusso... Comunque sì, si può senz’altro dire che abbiamo rapporti amichevoli".
Segni particolari: una grossa spirale tatuata sul braccio destro, col centro nel gomito.
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