19 Agosto 2024
Arianna Meloni, fonte: imagoeconomica
"Arianna Meloni indagata per traffico di influenze illecite"? Ad accendere la miccia il titolo dell'editoriale a firma del direttore Alessandro Sallusti su Il Giornale: “Vogliono indagare Arianna Meloni”, nel quale accusa in particolare “l’asse giornali-sinistre-procure” di attaccare la sorella della premier, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI, presentata come "indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato".
“Non c’è giorno che su un gruppo di giornali non si parli di Meloni Arianna”, aveva scritto Sallusti ipotizzando che il fine sarebbe quello di “preparare il terreno per portare la magistratura a indagare” e ritenendo che il reato che potrebbe essere contestato alla sorella della premier sarebbe quello di traffico di influenze, “un reato che ben si presta ad accuse in mancanza di meglio o di prove, stante la sua aleatorietà”, secondo un metodo “in grado di deviare il corso della democrazia”.
Sallusti aveva aggiunto che “c’è un lavoro di cesello, ogni giorno un tassello – confezionato a volte come retroscena, altre come indiscrezione, altre ancora come fonti che chiedono l’anonimato – viene offerto all’opinione pubblica per raccontare una Arianna Meloni indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato, a piazzare amici e amiche a destra e a manca”.
Ne è seguito un botta e risposta al vetriolo tra i vertici di FdI e i renziani che ha raggiunto la premier in vacanza in Puglia, costringendola a intervenire: “Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D’altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi“, ha detto Meloni, aggiungendo che si tratta di “un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me senza trovare nulla per attaccarci”.
La questione da cui tutto è scaturito è ricostruita su X da Renzi in persona: “Quattro giorni fa il Fatto Quotidiano pubblica un articolo in cui ipotizza la partecipazione di Arianna Meloni a una riunione sulle nomine Rai. Nomine che spettano al governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra deputata, Boschi, chiede di conoscere in commissione di Vigilanza se questa cosa sia vera o meno.
Il giorno dopo, Repubblica pubblica un articolo in cui ipotizza la nomina in Fs di una manager vicina a Arianna Meloni. Nomine che spettano al governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra senatrice, Paita, chiede di conoscere in Parlamento se questa cosa sia vera o meno”.
Prima di Ferragosto era rimbalzata con insistenza la voce che Meloni avesse messo gli occhi su una villetta in Albania. In quell'occasione la premier era intervenuta con una secca smentita stigmatizzando “metodi con cui si può inventare qualsiasi cosa”, e anche in quell'occasione era aleggiato lo spettro di Renzi.
A parlare di possibili complotti con il coinvolgimento di frange di opposizione, stampa e magistratura era stato già Guido Crosetto, e molti si erano aspettati una bomba giudiziaria contro di lui, mai arrivata, mentre altri avevano iniziato a chiedersi se fosse possibile parlare di ruolo attivo di opposizione della magistratura.
Matteo Salvini ha espresso solidarietà alla premier nel corso della sua visita di ieri alla masseria pugliese dove Meloni aveva deciso di trascorrere le vacanze. E molti altri esponenti di Governo e parlamentari hanno serrato i ranghi a difesa della premier e della sorella.
Chiara la posizione di Giorgia Meloni: “Né ricatti né giochini sulle nomine”, in particolare quelle assai delicate che riguardano la Rai, e non cadremo “nella trappola” né ci faremo ostacolare dalle “manovre di palazzo” di chi “vuole creare le condizioni perché qualche magistrato apra un’inchiesta”, perché così “si altera il confronto democratico”.
Sarcastico il commento a tutta la vicenda di Matteo Renzi: “Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della premier!”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia