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Meloni e la finta conferenza stampa: altro che Shirley Temple, qui viaggiamo verso l'Oscar

Al termine dell'incontro con Saied in Tunisia, Giorgietta ci regala una performance da fare invidia a Hollywood

19 Aprile 2024

Meloni e la finta conferenza stampa: altro che Shirley Temple, qui viaggiamo verso l'Oscar

Mentre il Presidente tunisino Saied si porta a casa un accordo da 900 milioni di euro per non mandarci i suoi barchini stracolmi di immigrati, alla fine dell'incontro con questo galantuomo la Meloni ci ha deliziati con un suo classico: la finta conferenza stampa.

Con tanto di scenografia, leggio e orpelli vari in stile discorso alla Nazione, mettendo in scena l'illusione di una sala piena di cronisti, Giorgia Meloni si è dilettata in una performance da grande cinema, roba che Sorrentino dovrebbe scritturarla, almeno come spalla di Servillo.

Fingendo di trovarsi di fronte una platea gremita e accondiscendente, la biondina fingeva benissimo di rivolgersi a destra e sinistra a questo e a quel giornalista, esprimeva con sentimento i suoi momenti di presunto imbarazzo, commozione, felicità per i risultati raggiunti con Saied, e addirittura ci deliziava con i saluti iniziali e finali verso l'inesistente platea

Siamo sinceri, tanta bravura ci ha commossi, ma ci ha fatto anche riflettere.

Sì, riflettere, perché le domande a questo punto non sono poche. In primo luogo ci chiediamo come possa essere credibile quando si rivolge al popolo un politico che sa fingere così bene, confondendo l'ignaro cittadino. In seconda istanza ci chiediamo se un politico occidentale, di un Paese moderno e civile, possa seriamente prendere in considerazione l'idea di mettere in scena una finta conferenza stampa.

Last but not least, se la memoria non ci tradisce, l'usanza delle conferenze stampa senza giornalisti, o con giornalisti servili, solitamente è praticata da dittatori come per esempio Kim Jong - Un, o in Cina dove comanda ancora il Partito Comunista travestito da liberale, per non dimenticare gli anni del Partito Nazional Fascista in Italia o del Partito Nazional Socialista in Germania. I maligni, a un'analisi superficiale, potrebbero pensare che la nostra Shirley Temple sia in un certo senso intimamente affascinata da certe cose, ma noi non ci crediamo, anzi siamo convinti ci sia stato un "errore di comunicazione".

Di Aldo Luigi Mancusi

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