11 Aprile 2024
Ricapitoliamo i fatti. La Par Condicio è un provvedimento nato ai tempi del Cavaliere per evitare un'egemonia mediatica, visto che era titolare del 50% dei canali televisivi. Una legge giusta per quegli anni, senza dubbio, ma non servì al vero scopo degli allora comunisti perché Berlusconi non vinse, fece proprio saltare il banco.
Oggi ha senso una legge sull'equa presenza televisiva della politica in campagna elettorale? Detto fra noi, in un Paese civile non dovrebbe esistere, ma forse ne abbiamo bisogno perché tanto "civili" non siamo.
In un sistema in cui la stampa è libera, i cronisti sanno essere equilibrati per vocazione professionale, non certo per imposizione legale, invece in Italia no, non si può, perché chi più chi meno, specialmente a livello televisivo, un po' tutti i giornalisti hanno le loro preferenze, una cosa anche tollerabile se almeno non si spacciassero per imparziali.
Allora apriti cielo quando, con il solito colpo d'astuzia e molto paraculo, Giorgietta modifica la legge sulla Par Condicio inserendo un trafiletto che mette sotto chiave la possibilità del Governo di poter chiarire le attività istituzionali, furbizia che si traduce in: prendiamo più spazi per dire quanto siamo bravi e belli.
Inutile dire che i giornalisti non allineati con la Meloni stanno chiamando alla Guerra Santa e parlano di golpe mediatico, ritorno al fascismo e via così. Siamo al ridicolo.
Forza Italia invece si è fatta notare per una riflessione non di poco conto, fatto sta che il partito di Arcore aveva frenato la scelta degli alleati per paura che il troppo parlare avrebbe danneggiato i risultati all'interno delle urne. Tajani, che non è un genio ma non è neanche nato ieri, sa bene di che strafalcioni siano capaci i vari Lollobrigida e company.
Ma se c'é un vero motivo per cui tutti dovremmo dirci contrari a questa modifica in corsa, è un altro. La "nuova" Par Condicio è un assist straordinario con cui la Schlein potrà giustificare la sua sconfitta e salvarsi in corner la poltrona da Segretaria Dem, uno sfregio a chi sogna che il PD cambi marcia.
Di Aldo Luigi Mancusi
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