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Europee, Gabriele Albertini al GdI: "Non mi candido, mancano i fondi per la campagna elettorale, sarò scudiero di Moratti, FI prenderà più voti della Lega" - ESCLUSIVA

Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano ed europarlamentare, è stato intervistato dal Giornale d'Italia per cercare di capirne di più su una sua possibile candidatura alle prossime elezioni europee e non solo

19 Marzo 2024

Europee, Gabriele Albertini al GdI: "Non mi candido, non sono certo di essere eletto e mancano i fondi, sarò scudiero di Moratti, FI prenderà più voti della Lega" - ESCLUSIVA

Gabriele Albertini, fonte: imagoeconomica

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini è stato intervistato dal Giornale d'Italia in merito al capitolo Europee. Si candida? Non si candida? In questi giorni si sta cercando di capire questo, soprattutto dopo che Letizia Moratti ha sciolto le riserve e ha detto sì a Tajani per correre da capolista nella circoscrizione Nord Ovest.

Dottor Albertini, si candiderà o no?

"Come ho già detto, sarò sicuramente impegnato nella campagna elettorale di Letizia Moratti, la aiuterò, farò cose con lei. Sulla mia candidatura sono fermo alle ultime comunicazioni fatte, avevo delle obiezioni sulla scelta di ripropormi per la terza volta come candidato, anche i costi della campagna elettorale sono rilevanti. E poi anche fossi eletto con le esperienze già fatte non so se sarei cosi motivato ad andar all'estero tutte le settimane, non vado in miniera, ma un conto è il Senato e la Camera, un altro andare a Bruxelles. Ci sono delle situazioni ancora in campo, sono disponibile ma pronto a fare lo scudiero di madonna Letizia, a fare il cavaliere".

Per candidarsi alle Europee "bisogna avere capitali di spesa sufficienti per poter gareggiare, anche solo per far conoscere che si è candidati ed esporre il proprio nome sulle preferenze. I costi della campagna elettorale bisogna tenerli presenti, un mio amico generoso e facoltoso mi ha offerto una cifra rilevantissima, si è sbagliato di qualche zero (ride, ndr), con questa offerta ho acquisito un quarto del budget minimo indispensabile per poter scendere in campo. Ho scudo, spadone e lancia ma per cavallo e armatura... Il resto di quello che serve non c'è", ammette l'ex primo cittadino di Milano. "Lo scudiero lo faccio gratis, per fare il candidato non ci sono risorse economiche, alla fine è una campagna molto costosa", chiosa sulla candidatura.

"La certezza di essere eletti non c'è assolutamente, anzi c'è la probabilità che non ci sia", spiega. "La certezza ce l'hanno forse due persone in tutto il collegio. Se si corre in Formula 1 bisogna avere l'auto per correre, ci vuole comunque un auto con i cavalli e la struttura per competere, questo comporta anche le risorse e l'organizzazione. Penso che farò lo scudiero, un passo di lato per aiutare Letizia Moratti, io sarò presente alla sua conferenza (il 23 marzo) e sarà il mio primo atto da scudiero".

Un pensiero proprio sulla candidatura di Letizia Moratti, che è tornata alla casa madre dopo il flop con Renzi e Calenda

"Sulla sua candidatura la prima cosa che mi viene in mente di dire è chapeau, il coraggio per un'aristocratica con tre cognomi di scendere in campo e confrontarsi con l'impietoso calvario del confronto, perché poi ci sono i voti di preferenze, tutti contro tutti, anche nella stessa squadra. Fossi candidato insieme a lei saremmo alleati per voto di lista e concorrenti per voto di preferenza. Io non ci sarò, ci saranno altri candidati agguerriti, nomi che nella passata legislatura erano stati eletti con rilevanti preferenze e che nella leadership dentro al partito sono importanti nonostante potrebbero non raggiungere gli stessi numeri di cinque anni fa".

"Sicuramente la Moratti sarà capolista, ma essendoci il voto di preferenza, il posto nella lista è un'eminenza formale. La prima cosa è questa, apprezzo il suo coraggio, c'è qualcosa di generoso oltre che di ambizioso, sicuramente vuole confermare e manifestare che se ha delle ambizioni politiche per il dopo, un possibile ruolo nel governo, il successo elettorale è un argomento".

"La seconda riflessione che faccio è questa: a questo punto dopo averla ammirata e averla lodata... Auguri (ride, ndr). Il mio piccolo gruzzoletto di energie lo dedico volentieri, è una persona che può essere una valida rappresentante nel nostro Paese".

"Anche io come lei ho avuto esperienze neocentriste, ma purtroppo non hanno avuto effetto, perché non capaci di coagulare in un'area che tutti dicono essere. Quest'area qui è quella di Forza Italia forse, il centro del centrodestra. Moratti ha cercato quella stessa area nella quale mi sono rifugiato anche io perchè molti elettori che ci avevano votato, poi si erano buttati nell'astensionismo e non erano convinti nella trasformazione di Forza Italia".

Qual è lo stato di salute del centrodestra e di Giorgia Meloni che punta al 26% alle europee?

"Quella della Meloni è una previsione ragionevole e non velleitaria, tutta l'area dei sondaggisti la confermano attorno a quella cifra. Forza Italia punta al 10% e sarebbe un bel risultato. Per la Lega si prevede un enorme ridimensionamento rispetto al clamoroso 34%, tutti i sondaggisti la danno con numeri ad una sola cifra. Siamo fiduciosi di fare più di loro, anche se i voti spesso smentiscono quello che si dice prima".

E ancora: "I voti delle politiche potrebbero essere confermati con conferma sostanziale di FdI, diminuzione significativa della Lega. E poi, mi auguro che Forza Italia si attesti sul 10%", conclude Albertini.

Di Ivan Vito

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