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Da Re espulso dalla Lega, disse: "Salvini è un cretino", militanza record di 42 anni, ma lui rilancia: "Rifondo la Lega Nord"

Lo storico militante, espulso dalla Lega per il attacco frontale al segretario, non molla e annuncia che sta per rifondare la vecchia Lega Nord bossiana, cui nome e simbolo non sono mai stati cancellati nonostante " Lega Nord per Salvini premier"

08 Marzo 2024

Toni Da Re, espulso dalla Lega

FONTE: Profilo Facebook

"Salvini è un cretino", parole forti, pesanti, che lasciano poco spazio a dubbi o fraintendimenti. Talmente forti, queste pronunciate da Giantantonio Da Re, per tutti "Tony", da costargli il posto nella Lega dopo ben 42 anni Quasi mezzo secolo a servizio della sezione veneta in cui ha ricoperto anche il ruolo di sindaco a Conegliano Veneto, da sempre roccaforte dei leghisti della prima ora. Attualmente europarlamentare in uscita e senza alcuna possibilità di riconferma a Bruxelles. Che sia questo il motivo di tanto "screzio" nei confronti del capitano? Sicuramente una rottura totale, difficilmente ricomponibile. 

Toni Da Re: "Salvini è un cretino", espulso dopo 42 anni lo storico dirigente veneto

Inizia tutto alcuni giorni fa quando la sua uscita contro Salvini è stata riportata da un quotidiano ma prontamente scovata dalla segreteria di via Bellerio. A tre mesi dalle elezioni, e col partito pronto a implodere per via di alcune feroci guerre intestine, la vicenda di Da Re rischia di rinvigorire e dare ulteriore forza all'ala degli antisalvinani che cresce ogni giorno di più, soprattutto in Veneto ancora scottati dalla vicenda del terzo mandato che ha, di fatto, sbarrato la porta all'attuale governatore Luca Zaia (che voci di corridoio danno in stretto contatto con Pier Silvio Berlusconi per la creazione di un centro moderato assieme a Matteo Renzi).

Attacco "premeditato" per spronare la base locale anti-capitano

Inevitabili le reazioni interno al partito. "Da Re è un navigato della politica, la sua non è stata una semplice critica alla linea di Salvini, ha superato il limite e sa bene che, in questi casi, la sanzione è inevitabile" precisa il consigliere regionale Roberto Bet, papabile come sostituto di Da Re all’Europarlamento. Quella di Da Re potrebbe essere un'uscita programmata nella tempistica e non casuale magari per spronare quella fetta di base che vuole un cambio radicala alla segreteria. Del resto, in una recente intervista era stato lui stesso a dire: "Con Salvini, il partito ha perso principi, valori e riferimenti. Ora mi chiamano da tutto il Nord, ma io lo dico da quasi quattro anni. E a chi mi dice “hai ragione, siamo tutti con te, ma sbagli i modi”, rispondo: ma cosa aspettate ancora?".

Il Consiglio subito al voto, scontato il risultato

Il Consiglio direttivo regionale del Carroccio non ha perso tempo, già nella serata di ieri è stato convocato dal segretario Alberto Stefani, nella sede di Noventa Padovana, per votare il provvedimento di espulsione. Ventuno i delegati chiamati a esprimersi, tra i quali il presidente Zaia, sicuro assente, e lo stesso "imputato", a sua volta assente. Va detto che il voto sarà palese ed esprimersi contro il provvedimento sarà letto come votare contro il segretario, ma comunque si attende una discussione tutt’altro che pacata. «Venderemo cara la pelle e sono assolutamente convinto che porteremo a casa il risultato», il commento di uno dei votanti, tanto per intendersi. Si tratta di Marcello Bano, sindaco di Noventa Padovana, uno di quelli che non hanno paura di ribellarsi a Salvini.

Da Re: "Non mi arrendo e rilancio: rifondo la vecchia Lega Nord bossiana" 

Questa vicenda dell'espulsione non ha di certo scoraggiato "baffo" che, anzi, rilancia: ha infatti dichiarato di voler continuare a fare politica e di volerlo fare nella Lega Nord vecchio stampo, quella bossiana, il cui nome e simbolo non vennero mai cancellati dopo il cambiamento e l'arrivo di Salvini, riprendendone il logo, con particolare attenzione rivolta ai territori del Nord, al Veneto, in particolare. E lo farà in totale dissenso all'attuale Lega Nord, quella di Salvini premier, anche alle prossime elezioni comunali che si terranno a Vittorio Veneto, dove Da Re è consigliere: "Non sosterrò mai un candidato proposto da Alberto Stefani, ne avremo uno nostro". Per non parlare delle prossime elezioni europee: "Vedere che si candida il generale Vannacci per tirar su qualche voto, questa non è la Lega delle partite Iva e del mondo del lavoro, noi avevamo gli operai iscritti alla Cgil e anche al nostro partito, forse abbiamo perso questi valori e anche il consenso".

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