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Giorgia Meloni, l'emissione di moneta e il debito pubblico: quando il sonno della ragione genera mostri e l'ignoranza crassa al governo imbarazza

Finalmente un approfondimento sul tema della sovranità monetaria e l'emissione di moneta: domenica pomeriggio, Cosimo Massaro a Pavia su invito di Insieme Liberi

24 Gennaio 2024

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (fonte: LaPresse)

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha invitato i benestanti ad acquistare Btp per mantenere il debito pubblico in mano italiana. L’ennesima dimostrazione dell’ignoranza crassa di una Premier, che come titolo di studio ha il diploma di maturità al liceo linguistico! Ci sarebbe da ridere ascoltando l’ennesima idiozia di Giorgia Meloni. In effetti, ho riso. Poi, mi sono reso conto che quello del debito pubblico (e dell’emissione di moneta) è un tema che quasi nessuno spiega e - di conseguenza - quasi nessuno capisce. Non c’è da stupirsene: se le persone comuni comprendessero il meccanismo dell’emissione di moneta, il mondo potrebbe diventare un luogo immensamente migliore. Parto da una definizione: “L’uso della moneta a corso legale, prodotta in condizioni di monopolio dalla banca centrale su delega dello Stato, si fonda esclusivamente sulla sua accettazione, da cui anche il termine di moneta fiduciaria inconvertibile, come mezzo di pagamento da parte dei componenti di una collettività nazionale. Essa non incorpora più, come accadeva in passato, il diritto alla sua conversione in oro, in regime di gold standard (➔ aureo, sistema), o in una valuta a sua volta convertibile in oro (gold exchange standard) – come nel caso del dollaro tra la metà degli anni 1930 e la dichiarazione di inconvertibilità dell’agosto 1971 – almeno nei rapporti tra Stati.” In estrema sintesi, limitando l’esempio all’Unione Europea, l’emissione di moneta cartacea a corso legale è riservata in regime di monopolio alla Banca Centrale Europea (BCE), che emette moneta e la immette nel mercato tramite il sistema bancario. La BCE è di proprietà delle banche centrali nazionali (ad es. Banca d’Italia). Contrariamente a quanto quasi tutti pensano, la Banca d’Italia non è pubblica, ma privata (al 2021, delle 300.000 quote di partecipazione totali, 50.556 erano di proprietà di Intesa Sanpaolo, 25,256 di Unicredit, 9.000 ciascuna di Generali, INPS, Inarcassa, BNL, Inail, Carige e via via per un totale di 172 imprese finanziarie). L’Italia, dunque, ha delegato la sovranità in materia di emissione di moneta alla BCE. Il trattato di Lisbona ha confermato la competenza esclusiva dell’UE in materia di politica monetaria per gli Stati membri che hanno adottato l’euro (articolo 3 del trattato sul funzionamento dell’UE). Questo meccanismo – che è l’architrave di tutto il sistema finanziario – si chiama non a caso Signoraggio bancario. Il Signoraggio bancario consiste nella differenza tra il costo di produzione di una banconota e il suo valore nominale, con in più l’aggiunta di interessi. Ad esempio, per stampare e produrre una banconota da 500,00 Euro servono pochi centesimi (circa 30 centesimi di Euro), tutto il resto è guadagno, mentre il costo di produzione arriva a zero per tutta la moneta elettronica, visibile solo sui monitor, creata attraverso la contabilità informatica. Allo Stato viene concessa soltanto la possibilità di creare le monete metalliche, dove il costo di produzione, in alcuni casi, supera il valore nominale della moneta stessa. Nulla impedisce allo Stato di emettere strumenti di debito, diversi dalla moneta cartacea a corso legale. Uno tra i più autorevoli studiosi del Signoraggio bancario fu il giurista Giacinto Auriti. Giacinto Auriti (1926-2006) fu docente di Giurisprudenza e co-fondatore dell’Università di Teramo. Goethe affermava che “nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo”. Giorgia Meloni nulla sa del Signoraggio bancario e sproloquia. La BCE, come ogni altra banca, mette in circolazione la moneta emessa prestandola, sicché la moneta circola gravata di debito. Chi se ne giova è il sistema bancario, che immette la moneta sul mercato prestandola a un tasso maggiorato rispetto a quello versato alla BCE. Il Signoraggio bancario è un meccanismo che ha ridotto in schiavitù tutti coloro che non hanno il potere di emettere moneta (se avessero tale potere sarebbero – appunto – Signori). Tutto il potere (immenso) della finanza è dato dal fatto che la moneta (e di conseguenza la ricchezza) nasce dal nulla o, per essere precisi, nasce dalle mani dei banchieri centrali, i veri Signori del mondo. In teoria, i banchieri centrali attuano le direttive in materia monetaria dettate dagli Stati (emblematico il caso della FED). Per la BCE il discorso è più complesso, data la differenza di vedute in materia economica tra i Paesi membri dell’UE (lo scontro tra Mario Draghi e la Bundesbank fu il risultato di visioni divergenti in campo economico: mentre la Bundesbank era rigorosamente monetarista, Mario Draghi - con il sostegno della finanza USA - era keynesiano). “Non è possibile ormai più tollerare che i popoli siano perseguitati dall’angoscia del debito non dovuto» sosteneva Giacinto Auriti nella sua lotta contro il sistema monetario vigente. Questa mostruosità storica è nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra e con l’emissione della sterlina. Con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle banche centrali, tutti i popoli del mondo sono stati trasformati in debitori ineluttabilmente insolventi. L’Umanità è così precipitata in una condizione inferiore a quella della bestia. La bestia, infatti, non ha la proprietà, ma nemmeno il debito. Nella società mercantilistica dell’Occidente - tutta basata sul mutuo a interesse – la nostra relazione con la società è limitata a ciò che vedono gli economisti. Un filosofo osserverebbe che la società non è soltanto una serie relazioni economiche, un politico che la società può essere plasmata da un’azione correttiva basata su un’ideologia, un giurista che il fondamento della convivenza civile è nel contratto sociale. Un economista analizza i rapporti economici (a beneficio dello status quo, almeno se invitato a Davos) e si ferma lì. Chi abbia compreso il meccanismo del Signoraggio bancario, non può che ridere delle cretinate di Giorgia e provare un sincero imbarazzo. Oggi non conta chi detiene il nostro debito pubblico. Gli argomenti di chi invita i nostri connazionali a investire i propri risparmi in titolo di Stato sono due: 1) Gli interessi che lo Stato paga sul debito verrebbero pagati a italiani e quindi quei soldi resterebbero in Italia. Affermazione stupida per eccellenza, che mi ricorda gli appelli a comprare automobili del gruppo FIAT per mantenere la produzione in Italia (si è visto come è andata a finire!): se i medesimi risparmi di italiani venissero investiti in qualsiasi altro modo diverso dai titoli di Stato, la redditività dell'investimento sarebbe pagata in Italia (e dunque, cosa cambierebbe?) e 2) L'Italia non sarebbe ricattabile dalla finanza internazionale. Questa affermazione è persino più stupida. Dopo la divisione tra la Banca d'Italia e il Ministero del Tesoro, i tassi d'interesse sui titoli di Stato italiani sono determinati dal mercato (ergo dalla finanza internazionale, che può farli salire grazie alle agenzie di rating e a mille altri artifici che hanno reso il mercato un'idea tanto evanescente quanto illusoria, dato che chi comanda davvero è un ristretto gruppo di oligopolisti). L’Italia paga i macroscopici errori che furono la separazione tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia (che fino a quel momento collocava il debito pubblico al riparo dalla speculazione internazionale), l’accettazione di un cambio Lira / Euro demenziale e l’avere preso i titoli di Stato tedeschi come termine di riferimento per la fissazione del rendimento dei nostri, dando vita a quella mostruosità giuridica che è lo spread. Possiamo ringraziare un’intera generazione di economisti e banchieri che hanno sistematicamente tradito l’interesse nazionale (esattamente come fa oggi Giorgia Meloni). Grazie ai macroscopici errori (ma furono errori o malafede?) di Beniamino Andreatta, Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi, Mario Monti e Mario Draghi, oggi siamo più poveri e indebitati. Chiaro che poi vi sono altre cause, ma il nocciolo della questione è il meccanismo dell’emissione di moneta, la sovranità monetaria, l’assenza di una banca centrale pubblica. Volendo, lo scontro in atto tra l’Occidente (e non a caso il Regno Unito è in prima fila) e la Federazione Russa è tutto qui. La società mercantilistica dell’Occidente - tutta basata sul mutuo a interesse e retta dagli economisti – e la società Russa nata dal crollo dell’URSS, che rifiuta di assoggettarsi al Fondo Monetario Internazionale e rivendica il ruolo di guida in un Mondo multipolare, sono nemici mortali. Illuminante in proposito la lettura di Aleksándr Dugin: Teoria del mondo multipolare. Occorre prendere atto della realtà: il nostro mondo Occidentale si fonda sul mutuo a interesse, ma esiste una parte dell’umanità che trova tutto questo ripugnante. Fare affari con la Riba (Interesse, Usura) è haram secondo il Corano (Al-Baqarah, 278-279). Nell'Islam, ḥarām (in arabo: حرام‎ 'proibito') indica qualsiasi comportamento o situazione vietati dalla fede islamica; è contrapposto a ḥalāl ('lecito'). Il cristianesimo si è piegato al mutuo a interesse a poco a poco. L’usura era vietata e S. Francesco d’Assisi proibiva ai padri questuanti di ricevere oboli in moneta, perché la moneta è lo sterco di Satana. A mio modo di vedere, il Signoraggio bancario è un crimine. Ma mi spingo più in là: la supremazia assoluta degli economisti e degli informatici nel mondo contemporaneo è di una rozzezza oscena. Da giurista, preferirei chi ha a cuore le idee o i diritti. Se fossi religioso, opterei per i capi religiosi. Gli unici esseri umani che hanno ancora una carica ideale (e mi spiace notarlo: dato che da agnostico non posso condividerla) sono proprio questi ultimi. Eppure, le nostre sorti sono decise da economisti. Abbiamo lasciato che la modernità fosse governata unicamente dagli economisti e dagli informatici. Chi volesse approfondire questi temi, è caldamente invitato a venire a Pavia domenica prossima alle ore 16.30 presso la Sala Conferenze del Broletto (Piazza della Vittoria) ad ascoltare Cosimo Massaro Invitato da Insieme Liberi (movimento che si prefigge l’ambizioso scopo di riunire la dissidenza) Cosimo Massaro è stato un allievo di Giacinto Auriti. Non soltanto é un esperto di queste tematiche, ma possiede anche il raro dono di saperle rendere accessibili. Ringrazio dunque Insieme Liberi (in particolare Marco Zanleone) per l’organizzazione dell’incontro e Cosimo Massaro per avere accettato l’invito. Comprendere l'origine del debito e prendere coscienza che l’emissione di moneta è la più efficace arma di conquista della Storia è fondamentale. Perché “un popolo che non si indebita fa rabbia agli usurai” (Ezra Pound) e la sovranità monetaria è una componente indispensabile di una società libera. di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia, 25 gennaio 2024

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