02 Gennaio 2024
Sergio Mattarella (foto LaPresse)
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiama nuovamente l'attenzione del Governo e delle Camere. A meno di un anno dall'invio della severa lettera dopo la ratifica del Milleproroghe 2022, il capo dello Stato ha promulgato la legge annuale sulla concorrenza, ma ha accompagnato la firma con una lettera di osservazioni inviata alla premier Giorgia Meloni, al presidente del Senato Ignazio La Russa e al presidente della Camera Lorenzo Fontana. Nella missiva, Mattarella sottolinea "profili di contrasto con il diritto europeo" e indica la necessità di "ulteriori iniziative di Governo e Parlamento" a breve termine.
L'attenzione questa volta è focalizzata sulla deroga alle gare per le concessioni degli ambulanti: l'articolo 11 della legge stabilisce che l'assegnazione debba avvenire attraverso procedure selettive. Tuttavia, il testo conferma immediatamente dopo che per le concessioni già in essere e per le quali "le procedure di rinnovo non siano ancora state concluse per qualsiasi causa", è previsto un rinnovo per 12 anni, come già stabilito dal decreto Rilancio del 2020.
“Suscitano rilevanti perplessità di ordine costituzionale le disposizioni che intervengono sulle concessioni in essere e ne dispongono proroghe a vario titolo” contenute nell’articolo 11 della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. Perplessità “analoghe“, ricorda Mattarella, a quelle relative alla disciplina “delle concessioni demaniali marittime, introdotta con la legge di conversione” del decreto milleproroghe del 2022, “oggetto di una mia precedente lettera del 24 febbraio 2023, inviata ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio dei ministri, ove evidenziavo i profili di contrasto di quella disciplina con il diritto europeo e, quindi, con il dettato costituzionale”.
“Il contesto che viene a determinarsi”, rimarca il capo dello Stato, “presenta caratteristiche molto simili a quello oggetto della mia lettera del 24 febbraio scorso. I profili di contrasto con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive accrescono l’incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l’uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti. Così come ho osservato riguardo alla vicenda delle concessioni demaniali, ciò rende indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento“.
Una sentenza della Corte di giustizia europea e quelle emesse dal Consiglio di Stato hanno ribadito che le concessioni non possono più essere prorogate in maniera automatica. E intanto l’Europa ha nuovamente, lo scorso novembre, avviato la procedura d'infrazione contro l’Italia per la mancata riforma delle concessioni.
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