L'annuncio relativo al futuro del Superbonus, inizialmente previsto alla conclusione dell'ultimo Consiglio dei ministri dell'anno di oggi, il 28 dicembre, ha invece sorprendentemente trovato un accordo in un incontro precedente tra i vertici di maggioranza. Alla riunione hanno partecipato i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
Contrariamente alle aspettative, la decisione non sarà inserita nel decreto Milleproroghe, ma sarà oggetto di un intervento legislativo specifico. Durante il consiglio dei Ministri successivo, è stato approvato un decreto legge ad hoc derivante dall'accordo preesistente. Tale misura, anziché una proroga, rappresenta un intervento separato, mirato a fornire una sorta di sanatoria per garantire la copertura ai lavori avviati nel 2023 ma non ancora conclusi.
Superbonus, accordo trovato: la soddisfazione di Barelli e di Forza Italia
«Con apposito decreto del Cdm», ha spiegato Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, «continuerà ad esistere il bonus al 70 per cento per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre. Il bonus edilizio al 110 per cento resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori». E la soddisfazione del partito è evidente: «Accordo positivo su Superbonus», esulta su X Forza Italia, «grazie all’impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di Forza Italia».
Nel corso del Consiglio dei ministri, presieduto da Tajani in sostituzione di Giorgia Meloni, indisponibile per motivi di salute, sono stati esaminati il decreto Milleproroghe e i decreti attuativi della delega fiscale, tra cui l'attuazione del primo modulo di riforma dell'IRPEF e quelli relativi al contenzioso tributario e alle modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente.
Superbonus, trovata soluzione al problema dei cantieri. Giorgetti si esprime sul buco di finanza pubblica
Prima dell'accordo, rimaneva irrisolto il problema dei cantieri, con oltre 30 mila progetti in sospeso e il rischio di perdita di imprese, posti di lavoro e restituzione dei crediti ceduti. Secondo le nuove regole, le detrazioni scenderanno al 70 per cento a partire da gennaio, con il restante 30 per cento a carico di condomini e famiglie. Tuttavia, i costi per lo Stato aumentano, raggiungendo, secondo dati Enea di fine novembre, la cifra di 97 miliardi di euro.
Forza Italia auspica un provvedimento ad hoc con una breve proroga di 2 o 3 mesi, ma il MEF potrebbe concedere la proroga solo con limitazioni, basandosi sullo Stato di avanzamento lavori (Sal), richiedendo che almeno il 70% dell'opera sia completato. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che il deficit di finanza pubblica è più elevato delle previsioni fatte a settembre e che verrà proposto al Consiglio dei ministri un limite che riflette la realtà dei numeri.