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Salario minimo, oggi opposizioni a Palazzo Chigi, la controproposta di Meloni: "Stipendi più alti da gennaio 2024"

Pd, M5S, Avs e Più Europa compatti. Catalfo: "Maggioranza ha poche idee e confuse"; Meloni punta alla sua riforma fiscale in vigore da gennaio e contrattacca: "Noi pronti a far salire gli stipendi"

11 Agosto 2023

Salario minimo, oggi opposizioni a Palazzo Chigi, Meloni: "Pronti a far crescere gli stipendi già a gennaio 2024"

foto @imagoeconomica

Si terrà oggi il tanto atteso incontro a Palazzo Chigi tra Governo e opposizioni, per discutere di salario minimo: un incontro che rischia di essere inconcludente, al massimo interlocutorio, considerate le premesse.

Oggi pomeriggio Giorgia Meloni riceverà le opposizioni (sarà assente solo Matteo Renzi) e, stando ad alcune indiscrezioni e retroscena, sarebbe pronta a lanciare la sua controproposta rispetto alle 9 euro l'ora volute dal Partito Democratico.

Salario minimo, la controproposta di Meloni

"La vostra proposta entrerebbe in vigore a novembre del 2024. Noi invece siamo pronti a varare delle misure concrete per far crescere gli stipendi già il primo gennaio del 2024" sarebbe pronta a riferire Meloni.

Tuttavia, per le opposizioni si tratta di un incontro che probabilmente non porterà ai risultati sperati, considerato che la Meloni proprio due giorni fa, ha pubblicato sui suoi canali social un video in cui resta ferma sulle sue posizioni.

Quanto alla sua controproposta dell'aumento degli stipendi che potrebbe coincidere con l'entrata in vigore della riforma fiscale, questa si basa su tre punti fondamentali: estensione della contrattazione collettiva anche nei settori che ne sono sprovvisti, come i servizi fiduciari; rinnovare i contratti scaduti puntando su una detassazione; lotta ai contratti pirata, ovvero quelli sottoscritti da sindacati minoritari e associazioni imprenditoriali poco rappresentativi delle parti sociali, con l’obiettivo di costituire un’alternativa ai contratti collettivi nazionali. In quest’ultimo caso l’intervento potrebbe consistere nell’introdurre elementi al momento assenti, come per esempio la quattordicesima.

La posizione delle opposizioni

"Ci andiamo a palazzo Chigi, però deve essere chiaro che se per il governo si tratta solo di recuperare uno spazio e una visibilità su una vicenda dove sono andati obiettivamente in difficoltà non va bene", mette in guardia il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra, che rimarca: ''Meloni ci convoca l'11 agosto e due giorni prima esce un video per ribadire le stesse cose che abbiamo sentito nelle ultime settimane, peraltro cose imprecise frutto, nella migliore delle ipotesi voglio sperarlo, di una mancata lettura del nostro testo". Carlo Calenda si aspetta che ''con Meloni si discuta seriamente di un problema che tocca 3 milioni e mezzo di cittadini, che lavorano tanto e non arrivano a fine mese".

"Sul salario minimo la maggioranza ha poche idee, ma confuse e, in taluni casi, controproducenti", avverte la coordinatrice del Comitato per le politiche del lavoro del Movimento 5 stelle, Nunzia Catalfo, che accusa la premier di non aver letto il testo dell'opposizione: ''Meloni continua a ripetere che fissare per legge una soglia minima inderogabile provocherebbe una caduta verso il basso delle retribuzioni, quando nella nostra pdl, che appare evidente non abbia minimamente visionato e che ci auguriamo legga in vista dell'incontro a palazzo Chigi, è scritto esattamente l'opposto".

In particolare l'ex ministro del Lavoro chiede conto e chiarezza sulle parole di Claudio Durigon: ''Il sottosegretario al Lavoro Durigon ha lanciato una serie di proposte: non sappiamo se siano quelle della Lega o condivise dentro maggioranza e governo". Poi c'è il dubbio che la mossa della premier sia più mediatica che di contenuto. Ad avanzarlo è il segretario di +Europa Riccardo Magi, ci sarà anche lui al tavolo e avverte: "Se la giornata serve solo come passerella del governo, ovviamente non ci caschiamo e non ci cascheranno gli italiani". Il "sospetto" di Magi "è che l'appuntamento sia solo una trovata mediatica prima della pausa estiva".

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