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Caso Delmastro, Nordio vs magistratura: “Urgente riforma registro indagati, irragionevole imputazione coatta”

Il Ministro della Giustizia Nordio ha commentato quanto sta accadendo in questi giorni tra governo e magistratura, in particolare riguardo alle frizioni seguite al caso Delmastro

07 Luglio 2023

Caso Delmastro, Nordio vs magistratura: “Urgente la riforma del registro degli indagati, irragionevole l’imputazione coatta”

Delmastro, Nordio; Fonte: ImagoEconomica

Si infiammano le frizioni tra politica e magistratura, come non si vedeva da anni. Dopo le accuse, non riconosciute ma non per questo non sentite, di attacchi politicizzati mossi dalle toghe al governo (Santanchè, Delmastro e, forse, ora La Russa) interviene il Ministro della Giustizia Nordio in persona, ad ufficializzare, e in un certo senso ordinare evitando che diventino un tiro sparso ad altezza uomo difficile da controllare, le posizioni critiche dell’Esecutivo nei confronti dell’Anm.

Nordio su Santanchè e Delmastro: “Necessaria una riforma radicale che attui pienamente il sistema accusatorio”

Dal Giappone, dove si trova in occasione del summit dei Ministri della Giustizia del G7, infatti, il Guardasigilli ha fatto sapere, dietro l’anonimato delle “fonti di Ministero”, di essere molto a disagio, sconcertato, per quanto accaduto alla Ministra del Turismo Santanchè, informata di essere sotto inchiesta da un titolo di giornale. Si esprime così sul tema: “La riforma proposta (ndr. Ddl Nordio) mira ad eliminare questa anomalia tutelando l’onore di ogni cittadino presunto innocente sino a condanna definitiva”.

Il decreto, infatti, che presto approderà alle camere, tra le varie misure ne comprende anche alcune che impediscano il ripetersi di situazioni di tal genere: “L'informazione di garanzia deve essere trasmessa a tutela del diritto di difesa dell'indagato: viene sancito espressamente il divieto di pubblicare l'informazione di garanzia fino al termine delle indagini preliminari, che possono durare anche un anno”.

Il Guardasigilli si è poi espresso con veemenza sul caso Delmastro, occasione per sottolineare uno dei tanti paradossi del sistema giudiziario italiano: “L’imputazione coatta nei confronti dell’On. Delmastro Delle Vedove, come nei confronti di qualsiasi altro indagato, dimostra l’irrazionalità del nostro sistema. Nel processo che ne segue, infatti, l’accusa non farà altro che insistere nella richiesta di proscioglimento in coerenza con la richiesta di archiviazione. Laddove, al contrario, chiederà una condanna non farà altro che contraddire se stesso”.

Continua poi il Ministro: “Nel processo accusatorio il Pubblico Ministero, che non è né deve essere soggetto al potere esecutivo ed è assolutamente indipendente, è il monopolista dell’azione penale e quindi razionalmente non può essere smentito da un giudice sulla base di elementi cui l’accusatore stesso non crede. La grandissima parte delle imputazioni coatte si conclude, infatti, con assoluzioni dopo processi lunghi e dolorosi quanto inutili, con grande spreco di risorse umane ed economiche anche per le necessarie attività difensive”.

Nordio conclude quindi il suo commento con quella che, insiste, è la soluzione più adatta alla ricostruzione del sistema giudiziario: “Per questo è necessaria una riforma radicale che attui pienamente il sistema accusatorio”.

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