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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Covid, la narrazione si fa contronarrazione: i vaccini ci hanno salvato, il regime è buono, i novax tutti infami

Sordi alle evidenze, gli ortodossi rimuovono quanto emerso e in continua conferma: l reazioni avverse, le ammissioni di Pfizer, l'opacità generale, le chat farabutte tra istituzioni, la colpevolizzazione dei malati post vaccino, non contano, non esistono.

15 Maggio 2023

Figliuolo e Draghi

C'è una narrazione che è figlia della falsa coscienza, che rifiuta di riconoscere l'errore e tragico errore indotto dall'ortodossia vaccinale o meglio dall'obbedienza al regime. Ci siamo fidati, a milioni, finché le conseguenze hanno preso il sopravvento e continuare a fidarsi è diventato impossibile. Tranne per chi si ostina a credere che tutto quanto è stato fatto era per il nostro esclusivo bene, che Pfizer e gli altri non lucravano centinaia di miliardi letteralmente sulla nostra pelle, via intramuscolo, che i vaccini non erano “aerei lanciati mentre non avevamo finito di costruirli” come ammesso dalla Janine Small, vice del boss di Pfizer Albert Bourla, come se non contassero le chat terroristiche e deliranti, volte a mentire, ad occultare le reazioni, a silenziare le vittime di effetti avversi, a mistificare le cause di morte, ad ammettere, in camera caritatis, la correlazione tra sommistrazioni e malattie, a spingere sui coprifuoco sapendoli inutili, a moltiplicare obblighi e divieti assurdi, umilianti, ma per puro delirio di potere, a rubare ove possibile e a man salva, a creare, in modo sciacallesco, carriere, candidature politiche, affari, personaggi squallidi, a individuare il capro espiatorio nella figura di questi novax buoni per qualsiasi ignominia, senza distinguere tra fanatici e raziocinanti, come se tutto questo e molto altro ancora non fosse emerso, non condizionasse ancora oggi e chissà per quanto la nostra esistenza, che nel frattempo è cambiata, cambiata per sempre e in peggio.

Chi scive racconta da mesi le esperienze, tragiche, spaventose, di quanti si fidarono e oggi si ritrovano menomati, vedovi, orfani o privati di un figlio. O scaricati all'improvviso in un ospizio per sopraggiunta invalidità susseguente a vaccino. O comunque condannati ad una grama esistenza da malati non riconosciuti anche perché all'Aifa di Magrini prima e della farmacista Anna Rosa Marra ora, dove si teorizzava il diritto all'omertà e il dovere della menzogna, le segnalazioni degli ammalati venivano rubricate come moleste curiosità. La narrazione dell'OMS, che sulla diffusione di questa pandemia mai compresa, date le zone d'ombra persistenti quanto a origini, impatto, antidoti, ha pesantissime responsabilità, parla, a spanne, di 20 milioni di morti mettendoci dentro, in modo grottesco, anche quelli a seguito di trattamenti sbagliatissimi, omessi o appunto per somministrazioni spericolate: insomma prima ti fanno fuori e poi te ne addossano la colpa. Ed è una narrazione che si legittima di per sé, con la tracotanza del potere, delle istituzioni internazionali legate fra loro in una ragnatela lobbystica, l'OMS, la UE, gli enti preposti, i governi.

La grande cospirazione? No, non arriviamo a questo, i complotti giganteschi e non spiegati li lasciamo ai visionari e ai fanatici; ma il fanatismo dell'ortodossia, la fiducia cieca e ottusa al regime dei mediocri, da chi rifiuta una realtà sempre più clamorosa e impossibile da ignorare, non è migliore. Non servono le teorie neomalthusiane, le evocazioni sgangherate, non serve il Grande Reset che è come una entità astratta che tutto spiega e tutto risolve: bastano le evidenze, bastano le cose che sono lì e sono chiare e non si possono smentire. C'è stato un contagio trattato male, gestito male, con un blocco globale dimostratosi inutile e devastante sia in senso sanitario che socioeconomico; c'è stata la sacralizzazione di una scienza che procedeva a tentoni, nel buio, come sempre di fronte ad una nuova insidia, solo che per la prima volta era vietato criticare, proporre alternative, invitare a giusta cautela; c'è stato lo sprint farmaceutico da apprendisti stregoni, anche comprensibile dati i tempi stretti e l'emergenza in atto, ma non scusabile dati i metodi e le soluzioni. Ci sono stati figuri in camice, ceffi davvero da paura, venuti a garantirci l'efficacia senza complicazioni e duratura, cinque anni, dieci, per sempre, salvo ammettere che l'efficacia durava poche settimane e non copriva, non bloccava la diffusione, probabilmente minava l'organismo. Basta questo. Noi siamo stati cavie e quelli dall'altra parte, quelli che chiudevano e imponevano, ricattavano e punivano, lo sapevano e se lo dicevano. Basta questo.

Ma essendo tutto questo troppo miserabile e magari troppo orribile da accettare, la narrazione di ieri si fa contronarrazione di oggi, alla maniera becera dei vecchi sessantottini: noi avevamo ragione di avere torto, voi avevate torto di avere ragione. Tra questi spiace leggere Aldo Grasso, intellettuale, critico televisivo, che sulla sciagurata malagestione degli Speranza, dei Locatelli, dei Brusaferro, dei Burioni e dei Pregliasco, non trova critiche ma solo certezze: grazie a tutti nel regime e solo insulti ai dissidenti e alla banda, così la definisce, dei novax, ancora una volta messi nel mucchio senza distinzioni di sorta. Ma questi novax sono passati da alcune migliaia a qualche milione. Certo, anche la galassia antagonista ha le sue colpe, il rifiuto totale, stupido di ogni cura, di ogni vaccino a prescindere, l'atteggiamento esaltato e ipocrita di chi ti viene a dire “io sono contro tutto”, non ha aiutato. Ma la tragedia nella tragedia di questa storia è che non c'è stata cautela da nessuna parte, i sedicenti libertari, i paladini della libertà di scelta erano per lo più tribù di intolleranti proiettate, da una parte come dall'altra, all'esperienza televisiva e magari politica.

Certo i critici così come gli statali a casa potevano anche sopravvivere e perfino bene, non così i nessuno delle due stanzette, a reddito fisso ma aleatorio, ricattati, privati dello stipendio e per di più multati. Davvero quelli dell'altra parte lavoravano nel nostro esclusivo interesse? La storia è piena di regimi autoritari che “nell'interesse della plebe” negavano tutto, rinchiudevano, mandavano i gendarmi e questo è quanto precisamente successo nell'Italia dell'esperimento sociale, dello sbocco autoritario, gramsciano. A difendere un sacrosanto principio di libertà, di tutela dell'individuo, che è il punto centrale, siamo rimasti in pochissimi. A batterci contro un dirigismo di stato che ha fatto strage dei diritti fondamentali, siamo stati in pochissimi e regolarmente fraintesi. Abbiamo visto teorici della resistenza altrui difendere il regime qui e fautori della resistenza antiautoritaria qui sostenere i regimi altrui. Da questa storia, Grasso ha ragione, non siamo affatto usciti migliori, ma più schierati, autoritari, insofferenti. Tutti armati delle antiche certezze come clave, nel rifiuto contrapposto, ma contagioso, di fare i conti con la realtà. Ma quando ancora ti vengono a predicare con accenti messianici che i vaccini hanno salvato l'umanità, quando ancora vedi derelitti brancolare dietro le loro mascherine tossiche, quando spunta fuori la figlia dei Clinton la Chelsea, a dire non si sa a che titolo che “i bambini devono venire strappati ai genitori e vaccinati a oltranza anche contro la volontà delle famiglie”, su cosa possiamo ancora confrontarci? Lasciamo perdere i complotti, ma quando senti ripetere che il Covid è stato solo “la prova generale” per nuove pandemie e di conseguenza nuovi vaccini, nuovi affari, e gli stessi dei vaccini intanto ti lanciano le carni di laboratorio, il latte di laboratorio, la vita di laboratorio, come fai a non fare due più due, a non mettere insieme quello che ti sta sotto gli occhi?

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