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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Sardine, teppiste, campeggiatrici: così la Sinistra tiene in ostaggio il governo

Non è vero che non ci sia opposizione: c'è, a prato basso ma logorante. Ogni giorno una nuova provocazione e il governo non esce dall'angolo, preoccupato di durare e di non scontentare nessuno.

11 Maggio 2023

Giorgia Meloni

Non è vero che il governo Meloni campa sulla latitanza dell'opposizione: l'opposizione c'è, basta saperla vedere controluce, in prospettiva tattica. Figlia delle circostanze, certo, di un partito che tradisce lo sbando, non però al punto da rinunciare al tradizionale antagonismo derivato, a prato basso, tipico dei momenti di debolezza estrema. Il governo della destra più democristiana che sociale è costantemente minato da una serie di provocazioni impalpabili, a stillicidio, che però scavano, logorano nei tempi lunghi. La prima è l'afflusso, abnorme, clamoroso, di clandestini, qualcosa di chiaramente orchestrato e che serve: mai tanti sbarchi e la gente non se ne capacita, sì che il PD ha buon gioco nello stuzzicare: dicevate che li facevamo arrivare noi, ma voi che sapete fare di meglio? Certo, la Sinistra ha dalla sua la ramificazione delle ONG, ma se la politica è realismo cinico e non moralismo stucchevole non resta che prenderne atto: ognuno gioca le carte che ha e la Destra, preoccupatissima di non passare da repressiva e fascista, pressata dal Colle e continuamente attaccata dai provocatori francesi e tedeschi per conto della UE, non riesce a uscire dall'angolo se non con reiterati annunci di giri di vite normativi che restano sterili non trovando questa Destra sponde nella magistratura. La conseguenza degli afflussi abnormi moltiplica i suoi effetti in un domino devastante: più sbandati in giro, più crimini violenti, nell'inazione opportunistica dei sindaci delle maggiori città, tutti a guida piddina: sanno che, alla fine, il cittadino-vittima non se la prende con loro ma con la filiera dell'ordine pubblico che dai prefetti risale fino al ministro degli Interni, uno che ogni giorno che passa tradisce di più la sua inadeguatezza. La Sinistra vuole più balordi perché controlla la filiera delle false accoglienze, che è sempre un bell'osso da spolpare, ma la sua convenzienza primaria sta nella destabilizzazione che questa criminalità polverizzata è in grado di scatenare: interi quartieri sottratti al controllo sociale, democratico, le stazioni dei treni terra di nessuno, gli insediamenti popolari da cui gli italiani vengono sfruttati o taglieggiati da bande organizzate di rom o di africani, il bollettino quotidiano degli stupri e degli accoltellamenti. Anche qui il potere di Destra che c'è ma non c'è non muove paglia, quello che gli preme è risultare tollerante e inclusivo come vuole l'opposizione che può sembrare ridicola ma sa come condurre il gioco.

Nell'opposizione strisciante o carsica c'è pure la filiera delle estremizzazioni studentesche e didattiche: meno questo governo dà prova di autorità e più i ragazzini dei licei e le cosche universitarie, spalleggiate da presidi e insegnanti, gli scaricano addosso accuse strampalate di stragismo e di autoritarismo: da Cospito alla tenuta dell'ordine pubblico elementare, è tutto uno scagliarsi sul governo più morbido a memoria repubblicana, con i fantocci e le sagome dei vari capi del governo e ministri di polizia capovolti e appesi per i piedi, bruciati tra i vapori rossi dei fumogeni e dei petardi. E nessuno dice niente, al massimo frignano. C'è un atteggiamento suicida nel governo che va oltre la coda di paglia e supera l'antica sottomissione morale e culturale: un divulgatore di fisica da salottino di Fabio Fazio sale sul palco sindacale dei cantanti controllati dal Partito a coprire di insulti e di sospetti al limite della diffamazione il ministro della Difesa: questi, per tutta risposta, si offre di invitare a cena chi l'ha definito, in sostanza, un corrotto e uno stragista.

Al governo preme durare, questo si è capito ed è comprensibile: dipende dal modo però. Meloni ha deliberatamente scelto di disinteressarsi delle trappole interne, legate alla sicurezza e alla salute, promuovendo, dietro impulso di Mattarella, figuri e figure già responsabili del precedente regime sanitario in modo da potersi concentrare sui grandi temi internazionali che, di fatto, si riducono al soldo: il pnrr, che però è usura, e la ricostruzione ucraina che dovrebbe dare una boccata d'ossigeno a quanto resta del sistema industriale italiano. Ma senza certezza di arrivarci, perché i grandi temi e i grandi affari vengono dopo e l'economia senza controllo sociale, senza un minimo di sicurezza, di vivibilità sociale, ne esce vanificata. Nel paese questa vivibilità essenziale è negata da tempo e lo spettacolo si fa di giorno in giorno più mortificante: via del Tritone, nel centro di Roma, tenuta in ostaggio da balorde climatiche che con la scusa di contrastare le emissioni fossili si fanno riprendere con le tettine al vento, delle tettine asfittiche, anemiche, sarà la CO2. Data per scontata l'attitudine pubblicitaria, la prostituzione mediatica che prima o dopo porta ai reality e alle vacanze negli Emirati, è evidente l'azione di sabotaggio nel preciso intento di destabilizzare, di esasperare, con i poliziotti tenuti a intervenire col piumino da cipria. Queste isteriche marionette si vantano pubblicamente di non pagare le multe, rivendicano l'antagonismo più o meno sovversivo ed è un'altra dimostrazione di arroganza che disvela la tolleranza immorale del potere, perché è chiaro che sussiste un occhio di riguardo solo per chi sta fuori dalla legge con la scusa degli ideali. Climatiste e turiste: ad anno accademico concluso spuntano le villeggianti del Politecnico, della Sapienza, con chiara regia che trasforma i giardini universitari in tendopoli di stampo rom dove sciamano i parlamentari della sinistra reazionaria: il caro affitti è una scusa, lo tirano fuori solo adesso, ma ancora una volta il governo balbetta, si divide, asseconda la pagliacciata, apre tavoli improbabili che non portano a niente ma sortiscono un devastante effetto di resa. E questa sarebbe la destra che doveva trarre il paese fuori dalla sbornia statalista autoritaria? Il tatticismo fatalistico non è una opzione decente e troppi ministri sono di qualità meno che mediocre. La sinistra è ridotta alle smanie sentimentali di Baglioni, ma bene o male fa il suo lavoro che è quello di tenere in ostaggio un governo-campanellino incalzato da sardine, teppistelle, campeggiatrici, rom rapinatrici. L'effetto-sbando è sconvolgente, la curva della fiducia imbocca la china discendente. Troppi laudatori fingono di niente anziché incalzare la Meloni a uscire dall'angolo, a reagire: alla premier non si può contestare la buona volontà, ma anche lei comincia, ci pare, a ritrovarsi inghiottita degli spin doctor, dei cattivi consiglieri, degli opportunisti e dei gattopardi. Mentre esplodono plurime emergenze che non lasciano più tempo, che provocano il collasso. L'Europa lo sa e ne approfitta, le sue ossessioni sono mirate anzitutto contro l'Italia. Questo attendismo suicida non ha senso.

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